Non sono razzista, ma è fame. Non sono razzista, ma siamo disperati. Non sono razzista ma questa è un’ingiustizia. Non sono razzista, ma bisogna pensare prima al popolo sardo. La notizia delle due donne rom inserite in una scuola di Monserrato grazie a un progetto di tirocinio ha scatenato il solito, fastidioso valzer del “Non sono razzista ma”. Un preambolo che nasconde, neanche troppo velatamente, una generale intolleranza verso lo straniero, soprattutto quando arriva da zone povere o devastate dalle guerre, quando ha la pelle scura o i tratti diversi dai nostri, quando la sua lingua usa suoni a noi sconosciuti.
“Siamo diventati razzisti?” ci chiedevamo nell’agosto di un anno fa, quando la notizia dell’arrivo in Sardegna di Cécile Kyenge, allora ministro per l’integrazione, aveva dato vita a una marea di brutti, pesanti commenti da parte di alcuni lettori su Sardinia Post.
Oggi ancora ci chiediamo se stiamo diventando sempre più razzisti, se il popolo sardo, da sempre al centro di migrazioni e scambi, non sia ogni giorno più intollerante e superficiale quando si parla di stranieri in terra nostra.
A leggere gli ultimi commenti che i lettori hanno scritto nei giorni scorsi sulla nostra pagina facebook parrebbe di sì: una valanga di post con insulti e volgarità contro le due rom e il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas “colpevole” di aver fatto assumere le donne in una scuola del suo comune. Poco importa se Vasvja Severovic e Sena Halilovic, le nuove collaboratrici dell’istituto monserratino, siano state inserite grazie al progetto della Fondazione Anna Ruggiu nata proprio per favorire l’integrazione tra le etnie e che usa i finanziamenti del programma europeo “Romanì”, poco importa se si tratta di poche centinaia di euro mensili per un impegno di dodici mesi e a tempo pieno, se i soldi impiegati per i due tirocini non sarebbero comunque stati utilizzati per disoccupati sardi proprio perché vincolati da precise norme europee, se il progetto ha poco a che fare con il sindaco Argiolas e il lavoro comunale. Una lettura superficiale e approssimativa della notizia ha decretato per alcuni lettori la sentenza: non sono razzista, ma non si dà il lavoro agli stranieri quando abbiamo già i disoccupati di casa nostra. Tanto più se gli stranieri sono rom, zingari e romeni, che per molti è esattamente la stessa cosa.
L’intolleranza non prova vergogna, i commenti sono tutti firmati con nome e cognome: “Quei soldi l UE sai dove se li deve mettere? Ci tartassano di sanzioni e siamo al tracollo ma loro pensano a stanziare i soldi per l’integrazione…. Maperchenonmoritetutti”, scrive una giovane cagliaritana che nel suo profilo facebook condivide in continuazione frasi di Matteo Salvini e post contro gli immigrati. “Le persone che qui parlano di integrazione con migliaia di sardi disoccupati spero rimangano senza lavoro a vita ..si sta facendo del razzismo una bandiera quando noi italiani e sardi in casa nostra siamo i primi ad essere discriminati..andate in altri paesi a vedere se funziona cosi..vergogna!!!”, “Buttiamole fuori!”, “Signor sindaco io sono sarda, senza lavoro, diplomata,e invalida civile, permetta che mi incazzi nel vedere uno straniero che mi ruba il posto di lavoro” scrivono altri. “Altro che fargli fare le bidelle……alle docce !!” l’inquietante post di un altro giovane isolano. “Razzismo contro gli italiani.. Fuori quest… IMMONDEZZA..” commenta una ragazza di Olbia.
“Sti parassiti rubano, rapiscono, vivono alle nostre spalle e li si da pure un lavoro, con tutta la gente che soffre perché disoccupati, questa è una vergogna” sentenzia un cagliaritano. “Donne Sarde in mezzo alla strada e si dà lavoro a due Straniere !!!! che Vergogna ! ormai siamo stranieri a casa nostra !!!!!” scrive un algherese.
“Non è razzismo…ma….io sono nella graduatoria ATA ….ed è da circa 1 anno e mezzo che non mi chiamano x fare supplenze…preciso che sono in graduatoria da ben 25 ANNI …..ci siamo capiti……mi devono spiegare come cazzo hanno fatto ad entrare ……no…xhe vado in procura e faccio cadere molte teste…..” minaccia una donna cagliaritana.
“Io non sono razzista ma i rom devono sparire dalla sardegna tornare a casa loro e imparare a vive come persone civili e non come fannulloni e ladruncoli quali sono”, scrive una signora di Domusnovas. Abbiamo curiosato sul suo profilo facebook, qualche giorno fa la signora ha condiviso un annuncio: “Attenzione a furgoni bianchi o rossi con la targa coperta, si tratta di stranieri travestiti da clown o preti che prendono i bambini per il mercato nero degli organi. Si trovano sopratutto all’uscita delle scuole”.
Certo, tutto questo non è razzismo, ma.
Francesca Mulas