Vertenza facchinaggio in Regione, Comandini e Meloni: “Soluzione subito”

“Dietro i lavoratori addetti al servizio di facchinaggio della Regione ci sono le vite di intere famiglie che non possono certo andare avanti con un trattamento economico che non è in grado di garantire adeguati livelli retributivi. Ricordiamo l’esiguità delle loro buste paga, che risultano essere al di sotto della soglia di povertà. È necessario fare qualcosa, subito”. Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Piero Comandini e Giuseppe Meloni, che in merito presentato un’interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale alle Finanze Cristiano Erriu.

Il caso è scoppiato quando l’azienda che si è aggiudicata i servizi con un consistente ribasso. Per rientrare nel budget ha dunque previsto di ridurre gli stipendi e il monte ore. “Molti hanno visto il proprio stipendio passare da 1300 a 700 euro, 4 euro lordi all’ora – ha dichiarato il portavoce dei lavoratori Mattia Mazzuzi – e ci sono i lavoratori del settore pulizie che d’ora in poi saranno impegnate 3 ore al giorno, non più 5, arrivando a 350 euro mensili”.

“Il Consiglio Regionale ha approvato, nella seduta del 15 luglio 2015, una risoluzione che impegna la Giunta Regionale a vigilare affinché nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione – ricordano Comandini e Meloni – al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi, e ci chiediamo per quali motivi l’esecutivo non abbia ancora intrapreso quelle azioni efficaci necessarie per risolvere queste situazioni. In questo clima di incertezza dobbiamo essere garanti dei lavoratori, e porre in essere tutte le strategie necessarie per sanare questa situazione e vigilare affinché, in futuro, si proceda salvaguardano i livelli occupazionali ma anche e soprattutto quelli retributivi, anche in conformità a quanto approvato nella risoluzione n. 14 delle commissioni Autonomia e Lavoro, sulla necessità di effettuare un monitoraggio dei rapporti di lavoro precario presenti in Sardegna direttamente o indirettamente ricollegabili alla regione, di risolvere nell’immediato alcune situazioni urgenti e di intraprendere un percorso normativo finalizzato al superamento del precariato”.

 

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