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Vertenza entrate, Regione chiede 604 mln. Cappellacci (Fi): “Persi 300 mln”

Lunedì 29 l’assessore della Programmazione della Sardegna, Raffaele Paci, invierà al ministero delle Finanze un dossier sulla vertenza entrate per cercare di chiuderla nelle prossime settimane. La Regione chiede di poter ottenere per gli anni 2010-2013 604 milioni di euro tra Ires, riserve erariali, giochi e quote compensative. Lo si apprende a margine della conferenza stampa sull’assestamento di bilancio, la rimodulazione del fondi Fers e la nuova definizione del plafond di spesa per gli assessorati per il 2014. Dal dossier si evince che in media ogni anno la Sardegna chiede di poter riavere indietro dallo Stato circa 150 milioni di euro (una cifra simile è prevista anche per il 2014): 164 milioni per il 2010, 147 mln per il 2011, 156 mln per il 2012 e 139 mln per il 2013.

L’attacco di Cappellacci. Quello di cui l’assessore regionale della Programmazione di Bilancio, Raffaele Paci “si vanta è un ‘miracolo alla rovescia’, perché anziché portare qualcosa in più sottrae alla Sardegna la disponibilità di oltre 300 milioni“. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci, che replica su Facebook a Paci, che ha affermato che “grazie al suo intervento la capacità di spesa è passata da 2 miliardi e 286 milioni a 2 miliardi e 673 milioni”. “Poiché una bugia non può diventare una verità solo perché viene ripetuta continuamente – attacca Cappellacci – è il caso di ricordare che prima che arrivasse lui la capacità di spesa ammontava a tre miliardi”. “La Giunta continua a cantare vittoria per un’evidente, disonorevole, sconfitta. Visto che queste scelte peseranno negativamente sulle famiglie, sulle imprese, sui territori, sui bilanci che i sindaci dovranno far quadrare tra mille difficoltà, è il caso che l’assessore cessi questo grottesco gioco al rilancio, portato avanti oltre ogni limite di decenza solo per non ammettere che l’accordo da lui caldeggiato e firmato da Pigliaru è un pasticcio. Se deve lanciare sfide o scommesse azzardate, non lo faccia – conclude Cappellacci – con i soldi dei sardi”.

 

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