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Vertenza entrate, centrodestra all’attacco di Paci sui ricorsi

Centrodestra all’attacco dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci e della Giunta sui ricorsi in materia di finanza pubblica che la Regione si è impegnata a ritirare – ma che ora ha congelato – in base all’accordo di luglio tra Pigliaru e Padoan che elimina i vincoli di spesa del patto di stabilità per il 2015. “Basta con inutili giri di parole: la Giunta proseguirà i ricorsi promossi nella precedente legislatura e difenderà la Sardegna anche dagli ulteriori scippi del Governo Renzi o no? – chiedono polemicamente gli esponenti di Fi Ugo Cappellacci e Alessandra Zedda – Prima l’assessore annuncia che la Giunta non ha ritirato né ha intenzione di ritirare i ricorsi, poi mentre parla a Cagliari una nota stampa lo dà presente a Roma al fianco di Pigliaru e infine un ultimo comunicato smentisce il ritiro dei ricorsi. Insomma o si tratta di un’interminabile serie di errori di comunicazione o la Giunta versa in uno stato di preoccupante confusione”.

Di “confusione” dell’esecutivo parla anche un altro consigliere di Fi, Marco Tedde. “Per quanto i professori si sforzino di nascondere la realtà dietro un linguaggio elitario, quasi per iniziati, la dura realtà – denuncia l’esponente dell’opposizione – è che ci saranno meno soldi per le famiglie, per gli agricoltori, per i pastori, per le imprese, per ogni punto del programma della maggioranza che rischia di diventare lettera morta. La distinzione tra un ricorso e l’altro vagheggiata dall’assessore Paci nel tentativo di uscire dall’ennesima contraddizione viene smentita perfino dall’accordo Pigliaru-Padoan”. All’attacco anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. “Di punto in bianco – dice – si scopre che le intenzioni vere della Giunta sono di scegliere quali ricorsi tenere in piedi e quali no sulla base delle esigenze politiche che emergeranno nelle trattative con il Governo ‘amico’. Evidentemente, tra quelle previste dall’art. 8 dello Statuto ci sono entrate irrinunciabili e altre di cui si può fare a meno, un gettito erariale di serie A e uno di serie B. La verità è che tutte le entrate oggetto dei ricorsi – argomenta Dedoni – sono diritti che una legge di rango costituzionale riconosce alla Sardegna e sono tutte irrinunciabili perché sono soldi di tutti i sardi e non di una parte politica”.

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