Una ‘falla’ nella legge regionale che ha soppresso l’Agenzia regionale del lavoro e creato l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro. Il caso lo solleva il senatore di Sel Luciano Uras con una lettera inviata oggi al presidente della Regione e del Consiglio regionale Francesco Pigliaru e Gianfranco Ganau.
“Da più parti – scrive il politico – mi si segnala l’indeterminatezza della legge in merito alla gestione transitoria relativa al passaggio dall’Agenzia del lavoro ad Aspal”. In particolare, secondo l’ex consigliere regionale i dubbi riguardano la nomina a direttore di Massimo Temussi, già responsabile dell’Agenzia del lavoro, poiché la norma non prevede il subentro automatico, come è invece accaduto. Ci sarebbero problemi anche per quanto i circa 800 dipendenti, passati dall’Agenzia all’Aspal senza “atti e procedure tipiche di instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro e la risoluzione del precedente – scrive Uras – tali da determinare obblighi fiscali, retributivi e contributivi specifici da parte dell’amministrazione regionale”.
Questo quadro, secondo Uras, “rischia di lasciare un vuoto normativo pesante, causa di possibili illegittimità gestionali e di possibile ampio contenzioso. Infatti, se le mie preoccupazioni fossero fondate, si rischierebbe oggi una grave paralisi amministrativa in ambito di competenza regionale particolarmente delicato anche sul piano sociale”.
“Siamo molto preoccupati – ha detto Luca Locci dell’Usb Enti locali Sardegna -. Chiediamo con carattere d’urgenza un incontro con il direttore dell’Aspal Massimo Temussi per verificare la situazione e anche con l’assessore regionale al Lavoro Virginia Mura. È chiaro che se il quadro fosse quello prospettato dal senatore Uras, significherebbe bloccare tutto: non si pagano più la mobilità, le cassintegrazioni, le liquidazioni di mezza Sardegna. Sarebbe gravissimo. Se, ripeto, le cose stanno così, la giunta regionale e il Consiglio devono immediatamente intervenire e risolvere il problema”.