Legale della Regione Sardegna in un ricorso sulle nomine dei direttori generali più un nuovo incarico all’interno del Coran, il Comitato per la rappresentanza negoziale cui spetta concordare la contrattazione di tutti i dipendenti. Il fortunato professionista è un avvocato di Cagliari, Umberto Cossu, classe ’73, che nel 2016 è stato anche candidato alle Comunali del capoluogo nella lista dei Fratelli d’Italia.
Il nome di Cossu è salito alla ribalta ieri pomeriggio, quando è stata finalmente resa cliccabile, dopo quasi un mese dall’approvazione, la delibera numero 27/42, quella con la quale la Giunta di Christian Solinas ha nominato il 28 maggio scorso la terna del Coran. Tre professionisti di cui nessuno riusciva a scoprire l’identità, malgrado le richieste formali fatte dall’opposizione anche in Consiglio regionale. Ieri, invece, la certezza: Cossu (nella foto Facebook) è stato nominato nel Comitato insieme ad altre due colleghe, la sulcitana Erika Vivian e la cagliaritana Debora Asoni (qui il documento integrale). 
Sia chiaro: la decisione di puntare sull’avvocato Cossu per entrambi gli incarichi non ha nulla di illegittimo. Anzi. Probabilmente il centrodestra lo considera il miglior legale che ha a disposizione, vista la decisione di riproporlo pure nel Coran. La nomina di Cossu diventa notizia per ragioni di opportunità politica, di sovrapposizioni di ruoli. Che può essere poca cosa o roba più sostanziosa, a seconda dei punti di vista. Di sicuro si tratta di incarichi pagati, non di volontariato.
La delibera sulle nomime al Coran l’hanno firmata, lo scorso mese di maggio, la vicepresidente della Giunta, Alessandra Zedda, e la Dg della presidenza, Silvia Curto, la figura amministrativa più importante della Regione e su cui pende un ricorso da parte dello Sdir, il sindacato dei dirigenti guidato da Cristina Malavasi. La particolarità è che l’avvocato Cossu è il legale della Regione proprio nel ricorso contro la Curto (e contro il Dg della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi).
Avant’ieri sui due fascicoli aperti davanti al Tar, Sardinia Post ha dedicato un approfondimento, perché lunedì 22 maggio la Guardia di finanza si è presentata negli uffici dell’assessorato regionale al Personale per ritirare documenti sulla nomina di Curto e Belloi, per i quali a fine 2019, pochi giorni prima di Natale, il Consiglio regionale aveva votato a maggioranza la cosiddetta leggina ‘salva Dg’. La norma modificò i criteri per la scelta dei direttori generali esterni, in modo da far rientrare nei requisiti richiesti anche Curto e Belloi (ma questa è un’altra storia ancora).
Quanto a Cossu, adesso avrà un bel da fare. Oltre a seguire il suo studio di Cagliari, l’avvocato deve prepararsi a difendere la Regione sulle nomine dei Dg (l’udienza di merito è a breve) e in più lavorare per il Coran, con il caso Forestas in cima all’agenda: i 5.500 dipendenti entreranno nel comparto regionale (al momento hanno un contratto privatistico), secondo un passaggio che la Giunta Solinas dà per fatto da luglio 2019.
Male che vada, per l’incarico al Coran l’avvocato Cossu porterà a casa 20mila euro, nel caso in cui resti componente ‘semplice’ del Comitato. Se invece diventerà presidente, il suo incarico salirà a 25mila euro, così come risulta dalla tabella online sul sito di Sardegna Ambiente. Che include il rimborso di eventuali spese sostenute nell’esercizio delle funzioni.
Al. Car.
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