Caos Tursport, Solinas incolpa Chessa. Ma il finanziamento l’ha dato la Giunta

La versione di Christian Solinas su Tursport, quella in cui il presidente ha scaricato sul Consiglio regionale la responsabilità del finanziamento da 5,7 milioni di euro, non regge più. Stando agli atti dell’Assemblea, l’emendamento che l’Aula ha votato il 16 luglio scorso l’ha presentato la stessa Giunta. Quindi Solinas non poteva non sapere di quel tesoretto destinato all’evento sportivo triennale, inserito all’interno del ddl ‘Salva imprese’ e programmato per arrivare a “100mila presenze in bassa stagione”, è l’obiettivo dichiarato dagli organizzatori.

Ma andiamo con ordine. Oggi, sulle pagine de La Nuova Sardegna, Solinas ha preso per la prima volta posizione su Tursport, dicendo una serie di cose. Primo: “Quella misura – ha esordito il governatore – è stata approvata dal Consiglio regionale in virtù di un emendamento presentato in aula che ha modificato il testo proposto dalla Giunta. Testo nel quale quel progetto non era previsto”.

Analizzando i documenti, corrisponde al vero che Tursport non facesse parte della delibera 19/7 del 10 aprile 2020 (qui il documento integrale). Come risulta dall’articolo 14 del Capo IV sui ‘Contributi destinati al settore sportivo’, figura solo un capitolo di spesa da 5,5 milioni, incluse le risorse per le società dilettantistiche. Ma l’inserimento di Tursport nel ddl è frutto di un emendamento della Giunta. Che è un organo collegiale. E sebbene sia un singolo assessore a fare la proposta di modifica, il testo è considerato dalla legge un provvedimento dell’intero Esecutivo.

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Questo significa che la manifestazione di Tursport starà pure a cuore a Gianni Chessa, titolare del Turismo, ma Chessa da solo non aveva (e non ha) il potere di proprorre alcunché senza l’accordo di tutta la Giunta. Ecco perché Solinas non poteva non sapere. Peraltro: sempre a La Nuova Sardegna il presidente ha detto: “Al momento del voto non ero in aula”, come l’assenza in Aula facesse venire meno il fatto che sia il rappresentante legale della Regione. Delle due, l’una: se Chessa ha fatto una furbata contro Solinas, c’è il tanto perché venga mandato via. Altrimenti vien da sé che la versione dei fatti resa dal governatore sia esercizio di scaricabarile davanti all’opinione pubblica, ma senza individuare alcuna reale responsabilità politica. Un ‘colpevole’ vero.

Sardinia Post ha recuperato il testo di modifica di cui Solinas parla. Come si vede cliccando sull’immagine, nella parte alta del foglio è scritto ‘Giunta regionale’ alla voce ‘Presentatori’. Viene inoltre precisato che si tratta di un emendamento ‘aggiuntivo’. Nel testo è scritto che a Tursport sono assegnati “1,9 milioni’ per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022”.

Di certo non si capisce perché il capo della Giunta sarda senta il dovere di fare tutte queste precisazioni, se Tursport, come Solinas stesso ha spiegato, ha ottenuto l’approvazione da parte del Consiglio regionale. Il Parlamento della Sardegna, che il 16 luglio si è espresso con un voto a maggioranza. Ovvero sono stati gli stessi alleati di Solinas ad assegnare il via libera a Tursport.

Se il governatore ritiene non opportuno il finanziamento da 5,7 milioni, dovrebbe dirlo espressamente. Invece non si capisce dove Solinas voglia andare a parare, sebbene rientri nei suoi poteri silurare gli assessori. Specie se Chessa gli ha servito una polpetta avvelenata, come Solinas lascia intendere. Ma nella pratica, è’ bene ripeterlo, non è possibile che Chessa abbia fatto tutto da solo. Anche volendo, non glielo consente la legge.

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Si attende adesso una nuova puntata. Perché davanti a una versione dei fatti che non torna, non può finire così. Su Tursport stanno diventando troppi i punti oscuri su cui la maggioranza deve una spiegazione ai sardi. La sensazione è che col passare dei giorni il centrodestra si stia incartando sempre di più sui 5,7 milioni di soldi pubblici.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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