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Trasporti, Deiana: “Saremar andrà a chi salverà più posti di lavoro”

Per la compagnia Saremar, collegamenti tra la Sardegna e le isole minori, la rotta è obbligata, e porta al concordato preventivo. Ma la Regione ha garantito il suo impegno per non perdere i posti di lavoro, circa 180. L’assessore regionale dei Traporti, Massimo Deiana, l’ha detto anche ai sindacati durante un incontro cominciato alle 11:30 è terminato in tarda mattinata: sarà assicurata nella gara una forte premialità a chi assorbirà il più alto numero di personale. Non ci sono altri percorsi: per la Saremar la strada è tracciata dalla sentenza dello scorso 15 gennaio. Il Tribunale civile di Cagliari dovrà liquidare Saremar mentre la Regione dovrà partire da zero con la pubblicazione del bando per l’affidamento dei servizi di collegamento. L’assessore ha dato la sua disponibilità a partecipare quanto prima a delle assemblee civiche a Carloforte e a La Maddalena per affrontare i temi della vertenza. “Dobbiamo fare fronte comune – ha detto – per garantire l’efficacia del servizio e mantenere i livelli occupativi, non possiamo permetterci di rinunciare a un solo posto di lavoro e non possiamo nemmeno disperdere le tante competenze patrimonio della compagnia. Questa oggi è la nostra principale preoccupazione”. Un invito a guardare soprattutto al futuro. “Siamo tutti impegnati a ottenere il medesimo obiettivo – ha rimarcato il titolare dei Trasporti ai rappresentanti sindacali – chiedo pertanto di abbandonare tentazioni populistiche e demagogiche e di evitare estenuanti scontri sulle responsabilità che, tanto, sono chiaramente davanti agli occhi di tutti. Dobbiamo invece fare il possibile per tutelare i lavoratori dentro i meccanismi di gara – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru -. In merito io sono anche ottimista: noi mettiamo sul mercato un servizio di collegamento con le isole minori sostenuto da 14 milioni di euro di denaro pubblico che, ne sono certo, sarà appetibile”.

I consiglieri regionali Pietro Cocco (Pd) e Luca Pizzuto (Sel) propongono una soluzione: “Istituire – spiegano in una nota – un sistema integrato tra pubblico e privato che consenta lo sblocco dei circa 14 milioni di euro di contributo statale alla Regione, la quale a sua volta potrebbe assegnare, tramite gara, il servizio ad una società mista a maggioranza pubblica, utilizzando società esistenti che allo stato attuale già garantiscono il trasporto pubblico su gomma come l’Arst”. Alla nuova società – continuano i consiglieri – si lascerebbe il compito di riorganizzare il flusso di attività di erogazione dei servizi di collegamento con le isole minori e, contestualmente, si ricollocherebbe il personale già dipendente della Saremar, ampiamente dotato di esperienza e formazione specifica.

No allo spezzatino dei collegamenti con le isole minori. È l’appello lanciato dalla Fit Cisl. “Accertato che per la Saremar – afferma il segretario generale, Valerio Zoccheddu, commentando l’esito dell’incontro di questa mattina fra sindacati e assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana – ormai il danno è stato fatto con la sciagurata avventura della Flotta Sarda, che ne ha causato il fallimento, e che non ci sono le condizioni per salvarla, la Fit si oppone all’affidamento delle singole tratte a diversi armatori”. Bando è inevitabile: “Se gara deve essere – spiega il segretario del sindacato – deve essere una e per tutte le tratte in concessione, con la garanzia che siano assegnate a chi prende in carico l’intero personale attualmente dipendente. L’ipotesi dell’assessore di assegnare le tratte separatamente potrebbe avere gravi ricadute occupazionali, per ovvie ragioni, mentre si avrebbe maggior sinergia nell’utilizzo del personale nelle varie linee in concessione”.

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