Terreni con macchia mediterranea, sì ai contributi: l’Ue risponde a Soru

La macchia mediterranea non rappresenta necessariamente un ostacolo per la definizione dei terreni in quanto “agricoli”, quindi per ottenere l’accesso ai contributi Ue. A chiarirlo è stato il Commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogan, rispondendo ad una lettera dell’eurodeputato Renato Soru (Pd) in merito alle problematiche connesse alla riclassificazione della banca dati del suolo italiano prevista dal Progetto Refresh.

Uno dei principali problemi legati alla classificazione dei suoli sardi operata da Agea era proprio quello relativo alla diffusa presenza di arbusti e cespugli. A questo proposito il Commissario ha chiarito che: “Una parcella agricola arborata può essere considerata ammissibile all’aiuto purché non venga ostacolato lo svolgimento delle attività agricole”. Dunque la macchia mediterranea non dovrebbe rappresentare un ostacolo per l’accesso ai contributi europei, limitati alle sole superfici agricole. “Ciò non esclude – prosegue Hogan – che l’aggiornamento del Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (il cosiddetto Refresh) possa avere ripercussioni in
termini di superficie e pagamenti”, decretando alcune superfici “inammissibili”.

Il commissario evidenzia, però, la responsabilità, principalmente di competenza italiana, nella gestione e nell’interpretazione dei terreni: “Poiché l’applicazione della norma Ue rientra nella sfera di competenza degli Stati membri nel contesto della gestione condivisa, spetta innanzitutto alle autorità italiane adottare tutte le misure necessarie per garantire che i fondi agricoli siano attribuiti correttamente e tempestivamente, nonché prevenire le irregolarità e intervenire ove esse si verifichino”.

Questo il commento di Soru: “Prendiamo dunque atto della dimensione nazionale del problema, e auspichiamo che le istituzioni competenti affrontino la questione al fine di garantire l’erogazione dei contributi europei. Non è pensabile che a causa di errori di valutazione si impedisca l’attivazione di fondi d’aiuto indispensabili, soprattutto in questo periodo di crisi”.

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