Terremoto nel Psd’Az: Solinas e Moro confermati ai vertici, Chessa e Maieli si autosospendono

Christian Solinas e Antonio Moro confermati ai vertici del Psd’Az ma il partito sardista naviga in acque agitate, con l’autosospensione di due esponenti di peso come Piero Maieli e Gianni Chessa, entrambi consiglieri regionali. La bagarre esplode in particolare per l’elezione di Moro alla carica di presidente (l’ex governatore è segretario) durante il congresso che si è tenuto ad Arborea. I due consiglieri hanno attaccato duramente i vertici: “Sin dall’inizio dei lavori congressuali, insieme a molti altri tesserati, abbiamo mostrato numerose perplessità circa la riconferma della classe dirigente del partito – scrivono Maieli e Chessa, che appoggiavano Quirico Sanna per la carica di presidente -. Classe dirigente cieca, poco democratica e priva di responsabilità politica. Un congresso che lascia l’amaro in bocca, composto da una classe dirigente che non ha fatto tesoro dalla recente sconfitta elettorale, non ha preso coscienza dell’attuale contesto politico e non si è domandato il perché molti dei suoi tesserati hanno lasciato il partito”.

Insomma, un piccolo terremoto all’interno del Psd’Az. Dopo aver perso la leadership nel centrodestra con il passo indietro forzato di Solinas a favore di Paolo Truzzu per le elezioni Regionali e dopo la rottura con la coalizione – dovuta alla candidatura di Alessandra Zedda alle Comunali di Cagliari – ora il partito si trova a dover affrontare una spaccatura interna piuttosto rilevante.

Sulla candidatura di Sanna, i vertici del partito hanno risposto a muso duro. “Nei congressi si presentano le tesi e ci si iscrive a parlare nei tempi e nei modi previsti – ha detto Moro -, qui i sardisti sono tutti uguali. Chessa e Maieli invece hanno mostrato la pretesa feudale di potersi fare le regole a loro piacimento in quanto consiglieri regionali, come se avessero diritti da piedistallo. Nella due giorni di lavori appena conclusi, il Psd’Az ha dato prova di maturità e consapevolezza, sottraendo la scelta della linea politica e della propria dirigenza dalle indebite pressioni, dai condizionamenti e dalle inutili forzature, tentate dai due consiglieri regionali – conclude il presidente del Psd’Az – che sembrano soltanto volere le mani libere per gestire a proprio piacimento alleanze e potere”.

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