La svolta sovranista del Cd Sardegna: il partito di Capelli si sgancia da Roma

Nasce ufficialmente il Centro Democratico Sardegna: lo statuto nazionale riconosce al partito isolano piena autonomia nelle scelte.

È la svolta sovranista e autonomista del Centro Democratico: il partito guidato in Sardegna dal deputato Roberto Capelli si sgancia per statuto dal Cd nazionale e si converte in forza indipendente. Così hanno deciso i 400 delegati dell’Assemblea riunita a Roma sabato scorso, accogliendo la proposta dei rappresentanti isolani che hanno allineato il partito alla specialità regionale. Discorso identico per siciliani, trentini, friulani e valdostani.

Insomma, il Cd nazionale, che ha come leader Bruno Tabacci, prende la forma di un partito federato e alle singole forze locali riconosce d’ora in avanti “autonomia politica, programmatica, organizzativa e finanziaria”, si legge nello nuovo Statuto. Capelli non nasconde la soddisfazione: “Per la prima volta in Italia alle rappresentanze regionali viene assegnato ogni potere decisionale”. Al partito nazionale resta il governo delle alleanze per le sole elezioni politiche ed europee.

Da sabato, dunque, esiste formalmente il Centro Democratico Sardegna, “una realtà dopo anni di federalismo politico annunciato da tanti partiti, ma mai realizzato – osserva Capelli -. Noi, invece, abbiamo vita a questa nuova organizzazione, nell’interesse di tutte le regioni a statuto speciale”. Il deputato sottolinea ancora: “Ci aspetta la grande responsabilità che tale decisione trasferisce alla dirigenza del Centro Democratico Sardegna aperto, oggi più di ieri, al confronto con quelle forze politiche che ben rappresentano il pensiero e il progetto autonomista e sovranista dell’Isola. Questo nel quadro dell’attuale coalizione di governo regionale. Certamente guardando all’Europa e alla Nazione”.

Capelli insiste proprio sui nuovi margini di manovra riconosciuti al suo partito adesso che la presidenza di Francesco Pigliaru è appena cominciata. “Nel ribadire il convinto e leale sostegno alla coalizione di centrosinistra in Sardegna, non possiamo non precisare che la nostra linea sarà sempre coerente con quanto ritenuto più utile ed efficace a tutela dei diritti dei cittadini, secondo i principi e i valori fondanti del nostro pensiero politico liberale e popolare”.

Non può sfuggire che proprio in Consiglio regionale il Centro Democratico sta facendo asse con il resto delle forze sovraniste. Su tutte RossoMori, Partito dei Sardi, Sinistra Sarda e la Base che esistono sono nell’Isola e coi quali il Cd si sta muovendo in chiave anti-Pd. Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono comunque i socialisti, l’Idv-Verdi e l’iRs. Insomma, un messaggio, neanche tanto cifrato, per i democratici, prima forza sarda dopo il voto del 16 febbraio scorso e primo partito del centrosinistra. Nella giunta Pigliaru il Cd isolano è rappresentato dall’assessore Francesco Morandi, titolare del Turismo e del Commercio. In Consiglio sono stati eletti Anna Maria Busia e Roberto Desini.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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