Sla, Usala: “Non mi fido delle promesse”. Ancora sciopero della fame

Senza un impegno scritto sulle risorse, controfirmato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dagli assessori del Bilancio e della Sanità, Raffaele Paci e Luigi Arru, sul documento di cinque punti, i malati di Sla, i disabili gravi e gli altri beneficiari dei progetti personalizzati della legge 162 del 1998 e del programma Ritornare a Casa proseguiranno lo sciopero della fame e della sete nel presidio davanti all’assessorato della Sanità, iniziato questa mattina, con una cinquantina di associazioni di familiari e malati provenienti da tutta la Sardegna.

“Oggi arrivo al 100%: non bevo, non mangio e non caricherò le batterie del respiratore che ha un’autonomia di circa otto ore – ha detto Usala all’ANSA -. Chiediamo un impegno scritto dai tre dell’Ave Maria. L’emendamento annunciato ieri è positivo ma non mi fido”. Ieri la Giunta regionale aveva annunciato un emendamento alla Finanziaria 2015 per ripristinare il fondo per la non autosufficienza, riportandolo a 242 milioni di euro con 43 milioni aggiuntivi che arriveranno con una proposta di modifica in Aula.

Oltre al ripristino delle risorse del fondo per la non autosufficienza, che la Giunta e la maggioranza di centrosinistra hanno deciso di rimpinguare con un emendamento alla Finanziaria 2015, i comitati e le associazioni delle famiglie dei disabili gravi, in presidio davanti all’assessorato della Sanità a Cagliari, chiedono all’Esecutivo di impegnarsi ad approvare i piani personalizzati entro il 28 febbraio, cioè prima della scadenza degli stessi.

Inoltre i malati e i loro familiari sollecitano la Giunta a approvare una delibera sul progetto assistenziale proposto dal Comitato 16 novembre Onlus e Viava la Vita Onlus per riportare a casa le persone che sono assistite in ospedale o in Rsa, risparmiando così risorse. A questo si aggiunge la richiesta di incrementare l’importo annuale previsto sui fondi nazionali e infine chiedono la rivisitazione dei criteri sul nuovo Isee per la verifica del reddito per aggiornare le tabelle e incrementare gli attuali valori previsti per tutti i progetti personalizzati e per Ritornare a Casa. Una delegazione di familiari e malati dovrebbe essere ricevuta dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.

L’assessore Arru ha incontrato in via Roma sotto i gazebo i protagonisti della partecipata protesta. E ora ha convocato una riunione con Usala e una delegazione di manifestanti per scendere nei dettagli. Non si è sottratto a domande e richieste, l’assessore, che ha ricordato le ultime mosse dell’esecutivo: l’emendamento di Giunta e maggioranza da 43 milioni di euro, fondi che servono a finanziare il comparto del sociale, tra cui la legge 162 sui malati non autosufficienti, il Progetto “Ritornare a casa” e le leggi di settore.

Con il fondo riportato a 242 milioni di euro dai 199 inizialmente previsti. E ha anticipato che la Giunta sta predisponendo una nuova delibera per i piani personalizzato in scadenza il prossimo 28 febbraio. Arru ha parlato anche della situazione dei caregivers, gli assistenti dei disabili. “Prima di tutto – ha detto l’assessore – dobbiamo puntare alla qualità”.

Poi il trasferimento negli uffici dell’assessorato: l’incontro è ancora in corso. Se le risposte di Arru dovessero essere ritenute soddisfacenti, Usala e gli altri malati potrebbero decidere di sospendere la protesta. Ma i manifestanti chiedono impegni scritti.

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