“Il mandato principale dei commissari è quello di attuare una riforma Copernicana della sanità sarda: dobbiamo passare da una sanità d’attesa, dove era il cittadino a muoversi alla ricerca di servizi, ad una sanità di iniziativa, con l’azienda e gli specialisti che dovranno conoscere e intercettare i bisogni della popolazione, quindi individuare percorsi codificati di prevenzione, cura e riabilitazione”. Così il commissario straordinario della Asl di Olbia, Paolo Tecleme, insediatosi questa mattina nel suo ufficio di via Bazzoni-Sircana. E subito un annuncio: a breve si apriranno i tavoli tecnici per l’ex San Raffaele ora Mater Olbia.
Medico pediatra, dipendente dell’azienda sanitaria gallurese dal 1990, il neocommissario ricopre dal 2008 l’incarico di direttore della struttura complessa Area programmazione, controllo e committenza. “La sanità è ancora troppo ospedalocentrica – spiega – e i commissari dovranno mettere al centro della loro missione il cittadino e le sue esigenze, in un contesto di analisi reale dei bisogni”. Tra gli impegni ha elencato il potenziamento delle cure domiciliari e di quelle palliative e la dematerializzazione dei documenti, delle procedure e dei referti con l’invio on line degli esiti degli esami di laboratorio e delle immagini radiologiche.
Tecleme ha quindi assicurato che è prevista “alcuna chiusura delle strutture sanitarie, ma tutto verrà riorganizzato in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e del miglioramento della qualità dei servizi offerti”. Quanto al Mater Olbia, per il commissario si tratta di “una grande opportunità per tutto il territorio regionale, sia di tipo scientifico-sanitario che culturale ed economico. È una partita che vede coinvolti diversi soggetti, Stato, Regione, Vaticano e, ovviamente, le aziende sanitarie e le Università, il cui compito sarà quello di trasformare questa presenza in vere opportunità per il cittadino in termini di risposta alla domanda di sanità”.