Sedda (Partito dei Sardi): “Referendum consultivo sull’indipendenza dell’Isola”

Un referendum consultivo sull’indipendenza dell’Isola, sulla scia del percorso seguito in questi anni dalla Scozia e dalla Catalogna, e un “libro bianco” dell’autodeterminazione in cui si definisca lo Stato della Sardegna. Sono i due impegni che il Partito dei Sardi chiede alle forze indipendentiste e progressiste “che credono in una politica alta e onesta”. La proposta arriva nel giorno in cui la coalizione di centrosinistra prova a riallacciare i rapporti con il Partito dei Sardi e con i Rossomori e suona come un ulteriore ostacolo al dialogo.

“I recenti avvenimenti politici e giudiziari – spiega Franciscu Sedda, fondatore e leader del Movimento insieme a Paolo Maninchedda – stanno minando in modo sempre più profondo il rapporto fra politica e i cittadini sardi, peraltro sempre più coscienti che lo Stato italiano, incapace persino di badare a se stesso, non può in alcun modo garantire la soluzione dei problemi sardi, ma può soltanto aggravarli. Se si vuole che questo clima di profonda sfiducia non generi governi conservatori o incompetenti, nutriti di populismo e demagogia, che farebbero solo ulteriore danno alla nostra gente, bisogna saper parlare a tutti i sardi che hanno a cuore il cambiamento e il benessere della nostra terra. Noi del Partito dei Sardi – argomenta Sedda – siamo convinti che per farlo bisogna dare segnali forti, che ridiano voce ai sardi”. Per questo, dice, il prossimo governo regionale dovrà aprire all’inizio del suo mandato un “forum nazionale sul referendum per l’indipendenza, in cui tutte le forze e le componenti sociali siano messe in condizione di discutere e partecipare all’iter di realizzazione del referendum, valutandone modi e implicazioni”.

Il Partito dei Sardi ha “ben chiaro” quanto la convocazione di un referendum sia materia delicata. “Proprio perciò riteniamo – sottolinea ancora Sedda – che la sua eventualità e i modi della sua attuazione debbano essere messi al centro di una discussione con le altre forze politiche che vogliono dare ai sardi un governo di sovranità e cambiamento, consapevoli una volta di più che la forza dei sardi è nella sovranità popolare”.

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