È scoppiata la guerra nei RossoMori, partito di governo in Regione e terza forza della coalizione di centrosinistra: il segretario Salvatore Melis si è dimesso per la mancata concertazione nella scelta dell’assessore Elisabetta Falchi, imprenditrice oristanese. Il partito l’avrebbe scelta per guidare l’Agricoltura senza sentire Melis.
Il segretario dimissionario ha annunciato la decisione di lasciare l’incarico con un messaggio su Facebook, postato addirittura venerdì. Ma fino a oggi quelle poche righe erano passate inosservate. Melis aveva scritto: “Ho comunicato le mie dimissioni da segretario dei Rossomori”. E da quel giorno mai più nemmeno un commento. Stasera, però, hanno cominciato a trapelare le ragioni della scelta. Melis non avrebbe digerito il fatto che la Falchi sia stata indicata come assessore senza una discussione all’interno del partito. Meglio: Melis non sarebbe stato sentito e avrebbe accusato il presidente Gesuino Muledda di aver deciso in solitudine la nomina della Falchi.
Di certo, l’imprenditrice il suo posto in Giunta se lo sarebbe guadagnato sul campo. A margine delle dimissioni di Melis viene fuori un anedotto: durante la campagna elettorale, nell’azienda del neoassessore aveva fatto visita Pigliaru. La Falchi aveva colpito per competenze e vivacità non solo il presidente, ma anche la delegazione che accompagna l’allora candidato governatore. Tanto che un giornalista aveva suggerito allo stesso Pigliaru di sceglierla come assessore all’Agricoltura. A conti fatti quasi una profezia. Ma adesso nei RossoMori è guerra. Il telefono di Melis è spento, quello di Muledda sempre occupato. Irraggiungibile anche un altro dirigente di peso, l’assessore assessore ai Lavori pubblici nella Provincia di Cagliari, Paolo Mureddu. Domani si capirà qualcosa in più. (al. car.)