Scissione Pd, la Barracciu segue Renzi: “Il partito ci aveva già messo alla porta”

Francesca Barracciu lascia il Pd. C’è anche l’ex sottosegretaria alla Cultura nella lista degli scissionisti. In Sardegna il nome della Barracciu si aggiunge a quello del senatore Giuseppe Luigi Cucca e dell’ex assessora di Cagliari, Claudia Medda, i primi due ad aver ‘migrato’ in Italia viva (così si chiama il nuovo partito di Renzi).

La Barracciu la affidato a Twitter il proprio addio al Pd. Che effettivamente non l’ha trattata benissimo nel 2013, quando prima la scelse come candidata governatrice, aiutandola a vincere le primarie, poi le tolse lo ‘scettro’ dopo l’avviso di garanzia per peculato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi. Quella mossa, col senno del poi, si è rivelata giusta, visto che la Barracciu a dicembre 2017 è stata condannata in primo grado, ciò che per la legge Severino sull’anticorruzione avrebbwe comportato la sua decadenza dalla carica, nel caso in cui fosse stata presidente della Regione. La sentenza è stata conferma in appello lo scorso maggio, seppure con una leggera riduzione della pena (da quattro anni a tre anni e

Ma a parte l’epilogo giudiziario, lo scontro tra Pd e Barracciu fu durissimo (venne lasciata sola all’indomani dell’iscrizione sul registro degli indagati), tanto che Renzi la ricompensò con l’incarico di sottosegretario alla Cultura nel proprio Governo, a febbraio 2014. La cosa strana è che un anno e mezzo dopo, a ottobre 2015, fu lo stesso Renzi a obbligarla alle dimissioni dal ministero, quando venne rinviata a giudizio (leggi qui tutta la storia). Eppure la Barracciu ha deciso fedeltà all’ex premier, prendendosela su Twitter con Enrico Letta che qualche ora prima aveva pubblicato una propria autonoma riflessione sulla scissione di Renzi.  Scrivendo di non condividerla.

La Barracciu gli ha risposto: “Pazienza, Enrico, se tu non trovi, nelle parole di @matteorenzi, le ragioni della separazione. In tanti le abbiamo trovate. Non da oggi. In tanti siamo anche stati accompagnati, di fatto, fuori dal @pdnetwork. Non gentilmente. Comunque troveremo tante ragioni per battere insieme la destra”. (al. car.)

 

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