Barracciu condannata anche in appello: per l’ex sottosegretaria 3 anni e 3 mesi

La Corte d’Appello di Cagliari ha confermato in appello la condanna a Francesca Barracciu, seppure con una pena lievemente ridotta, passata da quattro anni a tre anni e tre mesi. Il processo che vede imputa l’ex sottosegretaria alla Cultura nel governo Renzi riguarda l’inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale, nella cui aula la Barracciu è stata eletta per la prima volta nel 2004. I fatti che le sono stati contestati dal pm Marco Cocco riguardano proprio quella legislatura, la numero 13, conclusa nel 2009. L’accusa è peculato aggravato. L’importo oggetto del reato ammonta a circa 80mila euro.

La Barracciu, difesa dall’avvocato Franco Luigi Satta, era presente al momento della sentenza e ha ascoltato in silenzio la lettura del dispositivo. La Corte ha comunque ritenuto prescritte alcune somme spese dal dicembre 2005 all’aprile 2006, e per questo ha rideterminato la pena. L’ex consigliera regionale è stata anche assolta dall’accusa di aver pagato coi fondi ai gruppi una fattura di un’azienda riconducibile al compagno. Nel corso della requisitoria la sostituta procuratrice generale, Maria Grazia Genoese, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Quei quattro anni che alla Barracciu erano stati inflitti il 5 dicembre 2017.

L’avvocato Satta anche nel processo d’appello ha sollecitato la nullità della sentenza, sostenendo che sia stata leso il diritto della difesa per via dello stralcio della posizione della Barracciu rispetto al resto degli imputati che attendono ancora l’apertura del processo in primo grado (qui tutti i nomi). La Barracciu ha per questo annunciato il ricorso in Cassazione. “Andremo serenamente al terzo tempo”, ha detto con l’avvocato accanto.

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