“Il presidente della Regione considera la finanziaria regionale una sorta di spot elettoralistico da utilizzare per lanciare proposte irricevibili”. E ancora: “La Presidenza della Regione non è nuova a queste sortite che possono avere ricadute sull’opinione pubblica, ma scarso respiro legislativo in quanto proposte in sedi non deputate”. Firmato Claudia Lombardo, Pdl. Quello che sulle prime poteva sembrare un attacco partito dall’opposizione, è invece arrivato dalla presidente del Consiglio regionale a margine della discussione sulla Finanziaria 2014.
Una bordata senza precedenti, un assalto frontale che colpisce in pieno il presidente Cappellacci. All’origine della diatriba, lo stralcio dell’articolo 2 della Finanziaria sulle “agevolazioni Iva nel settore della nautica”, considerato come norma intrusa. Già di per sé il provvedimento aveva scatenato dure polemiche in Commissione Bilancio. Poche ore dopo, lo stralcio deciso dalla Presidente del consiglio – osteggiata dalla maggioranza – e la nota della Lombardo. Che si spinge oltre e punta il dito anche contro un’altra norma, quella che riguarda l’abolizione dei consigli di amministrazione degli enti controllati dalla Regione.
“Già nell’antichità, l’atto di perseverare nell’errore era considerato nefasto e indice di cattiva volontà: ‘…perseverare autem diabolicum et tertia non datur’. Evidentemente – si legge in una nota della presidente Lombardo – il Presidente della Regione si tiene ben lontano da questo saggio consiglio se,ancora una volta considera la finanziaria regionale, cioè l’atto fondamentale della programmazione annuale, una sorta di spot elettoralistico da utilizzare per lanciare proposte irricevibili”. Come, appunto, le agevolazioni Iva e l’abolizione dei CdA.
“La riduzione dell’Iva al 10% per lo stazionamento in porto delle imbarcazioni, seppure sostenuta da nobili e fondate ragioni, necessita di un diverso percorso legislativo. Altrimenti è destinata al fallimento. Ma la Presidenza della Regione – aggiunge Claudia Lombardo – non è nuova a queste sortite. Infatti, non si capisce altrimenti come anche in questa manovra del 2014, dopo aver già clamorosamente sbagliato nella precedente finanziaria, stia ancora una volta proponendo la stessa norma per l’abolizione dei consigli di amministrazione, voluta dall’esito referendario, che era stata oggetto di stralcio in quanto norma intrusa”.
E arriva un ulteriore, durissimo affondo. “Pur avendo avuto ben un anno a disposizione per promuovere un apposito disegno di legge organico sulla materia, come detta chiaramente la normativa, il Presidente l’ha pervicacemente voluta reintrodurre conoscendo in anticipo la sorte alla quale era destinata. Non è in atto nessuno scontro istituzionale, perlomeno da parte della Presidenza del Consiglio – chiarisce l’esponente del Pdl – che si limita a richiamare il puntuale rispetto delle norme che la Regione si è data per regolare la propria attività politico-istituzionale. Il quale rispetto è doveroso, in quanto garanzia di correttezza in una democrazia compiuta che ha a cuore il bene della collettività e che rispetta, adottando atti normativi e condotte conseguenti in armonia con i principi normativi in vigore, evitando fumose e comode scorciatoie legislative destinate al fallimento”.
