Sassari, le primarie sconfessano i big del Partito democratico

Da Ganau a Lai, da Giagu a Spissu: tutti volevano Angela Mameli sindaco. Ma il risultato è stato deludente. sabato il ballottaggio contro Nicola Sanna (24%). Che oggi ha incassato il sostegno di due ex competitor.

Le primarie per la scelta del candidato sindaco di Sassari, hanno provocato un terremoto nel Pd sassarese: l’avvocato Angela Mameli già assessore della prima giunta Ganau che avrebbe dovuto stravincere al primo turno superando il 40% dei voti, è rimasta inchiodata al 28%, e ora , sabato 12 aprile, se la dovrà vedere al ballottaggio con Nicola Sanna, assessore al Bilancio e programmazione uscente vicino a Gianni Cuperlo, che ha messo in cassa il 24% dei consensi.

L’armata dei generali che ha appoggiato Angela Mameli va da Gianfranco Ganau (sindaco uscente e consigliere regionale con 10 mila preferenze) a Silvio Lai, da Giovanni Giagu a Giacomo Spissu fino a Salvatore Demontis, neo consigliere regionale di area soriana. Il richiamo dei big però non ha funzioanto e il segnale dei sassaresi di area di centrosinstra è chiaro: si invoca il rinnovo della classe dirigente. Sommando infatti i voti di Nicola Sanna con quello degli altri due assessori uscenti candidati alle primarie (Gianni Carbini, assessore alle Attività Produttive che ha preso il 22,9% dei voti e Monica Spanedda, assessore all’ambiente con il 15,6%) si ottiene una cifra vicina al 65%.

La novità di oggi è che Spanedda e Carbini hanno deciso di appoggiare al ballottaggio Nicola Sanna. Decisione che è stata fomalizzata in una conferenza stampa che si è svolta stamattina a palazzo Giordo, sede elettorale dell’uscente assessore al Bilancio. Ad appoggiare Sanna, anche il renziano della prima ora e consigliere regionale Pd Gavino Manca e una parte di Sel. “Abbiamo davanti la nuova Sassari che asupica una politica del cambiamento – ha detto Sanna -. È un processo fisologico, non c’è nulla di soprendente in questo: avviene all’interno delle aziende. Anche la politica cambia con il cambiamento dei nuovi volti, con nuove competenze e professionalita”. I due colleghi di Sanna hanno spiegato quali sono i punti cardine del ritrovarsi assieme: “Abbiamo deciso di fare sintesi dei nostri progetti politici – ha dichiarato Monica Spanedda -. Dobbiamo ritrovare le migliori intelligenze e competenze che questa città esprime e metterle nei posti chiave”.

“Le primarie sono uno strumento formidabile per arrivare al cambiamento – ha aggiunto Gianni Carbini -. Qui a Sassari c’è un accordo politico che vuole interpetare la politica in modo diverso. Su questi punti si ritrovavano i nostri programma originari”. Ma il risultato del voto di sabato prossimo non è scontato come sembrerebbe con questa alleanza: la somma dei voti dei tre candidati alleati mette insieme un 65% circa, ma non la certezza matematica della vittoria al ballottaggio per Nicola Sanna. Infatti Angela Mameli e i suoi sostenitori affilano le armi. Appare difficile che l’avvocatessa sassarese abbia il sostegno del presidente della Provincia Alessandra Giudici, quinta candidata alle primarie, che ha rimediato un deludente 8,4% dei consensi. La Giudici infatti ha sempre criticato l’establisment che ha fatto quadrato sul nome della Mameli e in ogni caso se i numeri sono numeri, i voti della Giudici non sarebbero determinanti per la corsa a palazzo Ducale di Angela Mameli. Le mosse politiche degli ultimi giorni tuttavia potrebbero tenere in serbo nuove sorprese.

La cosa rilevante delle ultime primarie però, è che il terremoto politico del Pd nella seconda città sarda, potrebbe modificare gli assetti del Pd regionale, a maggior ragione se Nicola Sanna dovesse vincere il ballottaggio: sarebbe chiaro a quel punto che nuove figure si vanno affermando nel partito. Figure che costituiranno una nuova e importante voce del partito democratico regionale. Il ruolo di Gianfranco Ganau, nonostante i suoi 10 mila voti alle ultime regionali, appare fortemente ridimensionato: la città gli ha riconosciuto affetto e stima per il suo operato in nove anni di governo, ma d’altra parte l’ha messo in guardia sul trasferimento dei voti su altri candidati, votando quelli che ritiene più adeguati. La grande affluenza alle primarie con oltre 10mila voti a Sassari (7 mila e 500 sassaresi erano andati alle primarie per la scelta tra Ganau e Barracciu) dimostra che i cittadini dell’area di sinistra possono avere veramente l’ultima parola nel decidere da chi essere governati. Parola che a volte non è quella sollecitata dalla nomenclatura espressa a sinistra negli ultimi 30 anni.

Maria Giovanna Fossati

Leggi anche: Guido Melis sulle Primarie sassaresi: “Gli elettori hanno bocciato gli accordi di vertice”

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