Sassari-Olbia, Pili (Unidos): “Rischio altissimo di infiltrazioni mafiose”

Il rischio infiltrazioni mafiose in Sardegna è altissimo. La direzione distrettuale antimafia sta mettendo sotto torchio la Sassari-Olbia con blitz ripetuti sui cantieri, controlli a persone, mezzi e imprese“. E’ quanto denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, allegando la relazione della DDA sulla Sassari-Olbia e le affermazioni rese ieri dal magistrato Claudio Lo Curto “che ha parlato di rischio altissimo per le infiltrazioni mafiose in Sardegna”. “Operazioni interforze – spiega Pili – con cantieri circondati e messi al setaccio in ogni singolo dettaglio. Il primo è avvenuto il dieci ottobre del 2013, il secondo a luglio 2014. La relazione semestrale della DDA riporta il primo blitz, con 22 persone controllate, 14 imprese e 27 mezzi sotto torchio. E ora che alti magistrati confermano il gravissimo rischio infiltrazioni mafiose occorre bloccare in tutti i modi lo scellerato piano di fare della Sardegna una cajenna mafiosa con l’arrivo dei più importanti capicosca. Il piano del Dap viene clamorosamente smentito nei suoi effetti da chi conosce bene la situazione. Affermare come hanno fatto i massimi dirigenti del Dap che non c’era nessun pericolo significava coprire la realtà e dichiarare il falso pur di andare avanti con il piano. Ora, dopo le dichiarazioni di un lato magistrato, il ministro della Giustizia deve imporre un stop immediato a quel piano”.

Domani Pili farà un sopralluogo nel nuovo carcere di Uta, dove si annunciano lavori rilevanti sul piano sanitario – spiega lo stesso parlamentare – per ospitare boss di primo livello in precarie condizioni di salute. “I blitz sulla Sassari-Olbia, un cantiere da oltre un miliardo di euro, rischia di essere il trampolino di lancio per la presenza della malavita organizzata in Sardegna e non è un caso che la DDA nel giro di pochi mesi ha messo ferro e fuoco i cantieri con vere e proprie azioni militari per controllare ogni possibile legame con potenziali infiltrazioni mafiose o comunque di criminalità organizzata. La mia interrogazione di oltre un anno – conclude – fa era l’avvisaglia di un pericolo che oggi viene confermato proprio dal massimo organismo dedito alla lotta alla mafia”.

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