Sassari, i piccoli partiti contro il sindaco: “Per noi nessuna attenzione”

I partiti più piccoli della coalizione di centrosinistra che amministra Sassari si fanno avanti. Idv, Sel, Cd, Pds e Upc, che contano su un consigliere comunale per ciascuno e da un assessore in tutto, prendono posizione rispetto alla situazione prodotta dalla lotta interna al Pd e dall’annuncio degli assessori di aver rimesso il mandato nelle mani del sindaco.

“Siamo rappresentati da una giunta provvisoria, con nove assessori su 10 riconducibili al Pd e alle sue liste civiche – affermano – senza nessuna attenzione per gli altri partiti, che rappresentano cinque sesti della coalizione”. La giunta è ancora al suo posto e niente è stato formalizzato, ma la crisi è sotto gli occhi di tutti.

“Abbiamo garantito a Nicola Sanna di governare per un anno e mezzo, ritenendo giusto che chi viene eletto possa dimostrare di saperlo fare – dicono – noi rappresentiamo cinque partiti ma di fatto costituiamo un gruppo unico in Consiglio, il secondo dopo il Pd, e abbiamo sempre mantenuto gli impegni assunti”. Gianpaolo Manunta, Marco Manca, Francesco Era, Giancarlo Serra, Tonino Falchi ribadiscono di aver “sempre guardato all’aspetto sostanziale delle questioni riguardanti l’amministrazione, senza pensare ad artifizi politici per occupare posizioni in giunta”. Bisogna accelerare sulla realizzazione delle opere pubbliche, dal centro intermodale alle bonifiche, dalla metropolitana di superficie all’ex mattatoio, dal rischio idrogeologico all’edilizia popolare: sono alcuni esempi della lunga lista di interventi che i cinque consiglieri indicano come prioritari.

“Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità e siamo pronti ad assumercele anche in giunta”, annunciano. Preso atto che il Pd e il sindaco ritengono giusto riequilibrare i rapporti e assicurare ai cinque partiti, che a breve formalizzeranno la costituzione di un unico gruppo, una rappresentanza più ampia in giunta, col passaggio da uno a due assessori, o la presidenza del consiglio. “Ma quel che ci preme è riportare l’attenzione sugli aspetti programmatrici – concludono i cinque – e sulla necessità di risolvere i problemi di Sassari”. (Ansa).

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