Addio a Sardegna Promozione. Lo ha deciso il Consiglio regionale con 47 voti favorevoli e un astenuto. La norma è stata modificata da diversi emendamenti che sopprimono l’agenzia al momento dell’entrata in vigore della nuova legge. Le competenze in materia di promozione delle esportazioni e di attrazione degli investimenti, al posto di andare in capo alla presidenza della Giunta vanno all’amministrazione regionale e sarà l’esecutivo a decidere quale struttura dovrà svolgere compiti e funzioni. La promozione e il coordinamento turistico sono attribuiti, invece, all’assessorato competente in materia, cioè quello al Turismo. Confermato il trasferimento del personale della vecchia agenzia, in tutto 18 persone con contratto a tempo indeterminato, all’amministrazione regionale. “Sardegna Promozione avrebbe dovuto occuparsi di promozione economica, attrazione degli investimenti e internazionalizzazione ma non lo ha fatto – ha chiarito l’assessore del Turismo Francesco Morandi – Quando abbiamo aperto la scatola, l’agenzia aveva 13 milioni di ‘debiti’, tutti trasferimenti dell’assessorato del Turismo tranne un milione che arrivava dell’assessorato dell’Agricoltura”.
“Nata nel 2006 e operativa nel 2008 con presupposti positivi per riunire in un unico soggetto pubblico diverse funzioni svolte da diversi assessorati, con un’idea valida e vincente, l’agenzia non ha più risposto ai fini della legge istitutiva – ha spiegato il relatore di maggioranza Piero Comandini (Pd) – E’ così diventata, nella scorsa legislatura, il braccio operativo di un assessorato e della presidenza e ha svolto un’attività privata in forma pubblica”. Secondo il presidente della commissione Riforme, Francesco Agus (Sel), con l’agenzia “è stato usato uno strumento sbagliato per rispondere ad una domanda lecita, in particolare le contribuzione sportive. Ora si sopprime un ente inutile che ha creato più problemi che benefici”.
Duro l’intervento del consigliere Roberto Desini (Centro democratico): “Diciamo le cose come stanno: Sardegna promozione è stata usata dal centrodestra come bancomat elettorale, per fini politico-propagandistici, per soddisfare ad esempio qualche esigenza di Mediaset (il riferimento è al reality Sweet Sardinia, ndr) o per attività sportuve il cui fine non era certo quello di promuovere la Sardegna”.
“La soppressione di Sardegna Promozione rappresenta un regolamento di conti in casa Pd, perché l’agenzia è stata istituita sotto la guida di Soru. Altrimenti non si spiegherebbe come mai alla ripresa dei lavori, con l’urbanistica in ginocchio e la finanziaria alle porte, la priorità sia di continuare l’opera di cancellazione dei maggiori atti che hanno caratterizzato l’azione politica di Soru”. L’attacco è arrivato in Aula dal consigliere di Fi Stefano Tunis, che si è unito così al coro di critiche dell’opposizione contro le scelte della maggioranza. Tra queste un emendamento del centrosinistra che individua la Giunta come soggetto che dovrà indicare a quale struttura faranno riferimento le competenze e le funzioni della soppressa agenzia. “In questo modo – ha sottolineato Mario Floris dell’Uds – non si farà altro che ricostituire Sardegna Promozione sotto un’altra forma”. Pericoli di impasse sono stati invece segnalati da Alessandra Zedda (Fi): “Non è chiaro – ha spiegato – cosa si fa dopo l’approvazione della legge. Piuttosto bisognerebbe rivedere tutta l’organizzazione della Regione”.
