“Giunto in Sardegna, Luigi Di Maio sfida gli altri partiti a imporre la sottoscrizione di moduli di rinuncia al mandato parlamentare come quello imposto al candidato Cinque Stelle Dessì, beccato in balletti con esponenti del clan Spada e colpito dal sospetto di stare indebitamente ( a 7,7 euro al mese di affitto) in un alloggio popolare. Peccato che il documento fatto firmare al povero Dessì è carta straccia, cosa di cui, da vicepresidente della Camera, l’onorevole Di Maio è senz’altro è consapevole”. Lo scrive in un post su Facebook il deputato del Pd Francesco Sanna, candidato nel collegio plurinominale Sud Sardegna alle Politiche del 4 marzo.
“Se si entra in Parlamento – scrive Sanna – l’unico modo per uscirne – oltre ad una sentenza di condanna ad oltre due anni passata in giudicato o per incompatibilità ed ineleggibilità – è per dimissioni volontarie. Queste vengono votate a scrutinio segreto e quasi sempre respinte, specie quando puzzano di decisione …’spintanea’. Invece, l’unico modo per evitare la figuraccia di partito a causa di una proposta totalmente inadeguata è che i cittadini non votino il candidato Cinquestelle, perché se entra in Parlamento ci rimarrà per tutta la legislatura. Penso che invece vada fatto assumere a chi si candida un giuramento di diverso tipo. Non di andarsene dal Parlamento, ma di rimanerci facendo di questa l’attività impegnativa ed esclusiva nei prossimi cinque anni. Ad esempio sarei curioso di sapere se i cittadini di Cagliari, Quartu Sant’Elena e della città metropolitana hanno la garanzia che – ove eletto – l’onorevole Andrea Mura non si ritrasformi nel velista Andrea Mura e per preparare e partecipare alle lunghe regate, ‘faccia vela’ a Montecitorio”.
