Sanità, sul ripiano del disavanzo emergono malumori in maggioranza

Pronti oltre 217,5 milioni di euro per salvare i bilanci delle Asl della Sardegna e nella maggioranza di centrosinistra riemergono i malumori sul sistema sanitario isolano, durante la discussione della legge per il ripiano del disavanzo delle Asl 2014. Il capogruppo di Sovranità Democrazia e Lavoro, Roberto Desini (Cd) non ha nascosto “un certo imbarazzo nel discutere questo disegno di legge, perchè quando ci siamo presentati agli elettori uno dei capisaldi del mandato era quello di cambiare la sanità in Sardegna e riportare la sanità in condizioni di normalità. Con grande rammarico dopo un anno e mezzo purtroppo questo percorso non ha prodotto i risultati auspicati”. Già in Commissione Bilancio gli esponenti di Cd e PdS si erano astenuti al momento della discussione del provvedimento. Oggi una nuova frecciata. “Rispetto alla precedente gestione non è cambiato nulla – ha proseguito Desini – la qualità dei servizi sanitari in Sardegna non è migliorata e gli errori vengono pagati dai cittadini. La Sanità è in metastasi e non abbiamo approvato la riforma”.

Secondo Augusto Cherchi del PdS, “ci sono dei problemi che arrivano da molto lontano: serve impegno e coesione da parte di tutti”. Nella sua relazione di maggioranza il presidente della Commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi) ha auspicato un cambio di passo per il futuro: “piuttosto che prevedere nuove misure di razionalizzazione sarebbe forse opportuno accelerare i processi in corso, nella consapevolezza che le riforme strutturali, anche quelle più efficaci, necessitano di tempo per produrre i risultati auspicati”. Anche per Emilio Usula (Rossomori), “questo non può essere un metodo che può proseguire, perchè ci sono debiti fuori controllo, mentre la qualità dei servizi non sta rimediando”. La legge in discussione in Consiglio autorizza la spesa di euro 232.075.000 per il 2016 finalizzata anche a stanziare 14,5 milioni come rimborso dei crediti delle Asl verso le gestioni liquidatorie delle cessate Usl. Nella norma si prevede anche il reintegro di 28.761.000 di euro per rimediare al mancato stanziamento nel bilancio 2006 e in quelli successivi delle somme che avrebbero dovuto essere assegnate alle aziende e ulteriori 13 milioni per il 2015 per il finanziamento degli accordi integrativi vigenti.

 

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