Sanità, Arru in Gallura: “Massima integrazione pubblico-privato per il San Raffaele”

“Vi sarà la massima integrazione gestionale tra privato e pubblico. Esiste una qualità dell’ospedale pubblico, per questo noi abbiamo messo i paletti al privato, perché deve trattarsi di un’opportunità per l’Isola, che deve esser governata da una Regione forte”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, si è espresso davanti alla platea di operatori sanitari che lo hanno incontrato oggi all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, sul progetto del nuovo San Raffaele. “Non mi sono mai opposto al progetto – ha detto l’assessore – però non volevamo sorgesse a discapito di altri territori; è una opportunità per la Sardegna, che può avere diverse ricadute sull’intera Isola”. Arru, accompagnato dal direttore generale della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda, ha fatto una visita all’ospedale di Tempio e a quello di Olbia, partecipando anche ai lavori della Conferenza provinciale sociosanitaria. Presente anche il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Raimondo Perra. “Per quella struttura ci siamo spesi abbastanza – ha detto Perra, parlando del San Raffaele – si è lavorato per portare a compimento un progetto che sarà realtà entro i primi mesi dell’anno prossimo. Non si poteva dire no ad un progetto e ad un investimento così importante per l’intera Sardegna”.

“Sono venuto in Gallura per ascoltare i territori. L’impegno che prendo con voi è quello di garantire il diritto alla salute della popolazione, usciamo dalle logiche dei Comuni. Quando avrò delle risposte da darvi, tornerò ad illustrarvele, ma iniziamo a pensare ad un’ottica di ‘Laboratorio Sardegna'”. Nella sua prima visita in Gallura da assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, ha ribadito dei concetti precisi: “Non possiamo non tener conto che la sanità in Sardegna interessa il 54% dell’intero bilancio regionale, a fronte di questo dobbiamo necessariamente pensare ad un processo razionale che porti alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza, i Lea”. Concetto ribadito anche dal presidente della Commissione Sanità, Raimondo Perra. “In Sardegna abbiamo una spesa della Sanità fuori controllo; per questo è necessario procedere alla riorganizzazione della rete ospedaliera, passaggio necessario per il raggiungimento del nostro obiettivo, garantire al cittadino il diritto alle cure. Anche se non son convinto che una riduzione delle Asl porti necessariamente ad una riduzione dei costi”. Durante la visita all’ospedale “Paolo Dettori” di Tempio Pausania, l’assessore ha voluto tranquillizzare gli operatori, garantendo loro che “non c’è alcun atto ufficiale in cui si parla di chiusura di nessun ospedale. Sono qui per garantire il diritto alla salute dei cittadini, consapevoli però che oltre all’assistenza degli acuti si debba garantire una rete assistenziale diffusa sul territorio”. La visita gallurese è proseguita a Olbia, davanti alla Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria, a cui hanno preso parte, oltre ai manager della Asl 2, i presidenti del Distretto di Olbia, Antonio Satta, e Tempio Pausania, Romeo Frediani, 19 sindaci della provincia di Olbia-Tempio, i consiglieri regionali del territorio, Giuseppe Fasolino e Giuseppe Meloni, il presidente della Commissione sanità, Raimondo Perra. Alle varie richieste dei territori, l’assessore Arru ha risposto dicendo: “Ritengo che nessun processo di riforma possa esser fatto senza ascolto, anche se devo ammettere che sono diventato assessore nel periodo peggiore, con un bilancio in disavanzo di 400 milioni di euro e che si concluderà con un ulteriore incremento di altri 200 milioni”. Sulla riorganizzazione delle Azienda Sanitarie, Arru ha concluso: “agnostico sul numero delle Asl, ma non possiamo non tener conto che abbiamo 260 milioni di euro bloccati, perché non esiste una rete ospedaliera”.

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