VIDEO. Salvini a Olbia: “Razzisti non noi, ma quelli che dicono prima gli stranieri”

“Mai nella vita io e gli organizzatori avremmo pensato che ci sarebbe stata questa marea di gente un giovedì pomeriggio”. È cominciata così la convention di Matteo Salvini a Olbia, davanti a un migliaio di persone che ha trovato posto all’interna della stazione marittima. Altrettante sono dovute rimanere fuori. Salvini ha prima parlato coi giornalisti, poi ha fatto ingresso nella sala. In un’ora di convention, ha passato in rassegna tutti i grandi temi della politica regionale, cominciando dalla sanità: “Serve più assistenza – ha detto -, non tagli”.

Sull’onda di quanto avvenuto a Roma con le lussuose residenze dei Casamonica abbattute, Salvini ha annunciato: “Domani a Villasimius consegneremo ai carabinieri una villa che era dei mafiosi”. Quindi “battaglia agli spacciatori di morte, ma anche al richiedente asilo che commette un reato. Ti ospito, scippi? Stupri? Commetti mezzo errore? Dal 3 dicembre ti convoco e ti mando a casa tua”, ha continuato il vicepremier e ministro dell’Interno sul tema della sicurezza. Per la quale ha ribadito che sarà “pugno duro del Governo contro chi delinque”. Salvini, sempre tra gli applausi, ha continuato così: “Qualche fenomeno di sinistra parla di razzisti carogne. Io dico razzisti loro, per i quali gli stranieri vengono prima dei sardi e degli italiani. A Cagliari hanno imbrattato la nostra sede: vedono fascisti e nazisti dappertutto. Se diciamo prima i sardi non è razzismo, è buon senso. Se ho poche risorse, poche case popolari, pochi sussidi, prima li do a un sardo e a un italiano”.

Il leader leghista ha lasciato alla fine il passaggio più politico della convention. Questa la premessa: “Il candidato governatore e i candidati consiglieri non li sceglie qualcuno a tavolino a Milano o a Roma, ma li scelgono i sardi e io mi metto a disposizione. Una signora- ha continuato il leader della Lega – in aeroporto mi ha detto: ‘Sei venuto a salvarci?’. No, signora, ha sbagliato a capire: io da persona normale ci metto il mio, ma i sardi si salvano da soli”. Infine: “Ci rivedremo in Sardegna, torno prima e dopo le elezioni. In questi novanta giorni che ci separano dal voto, spargete l’entusiasmo che in queste ore sto toccando con mano: non vinceremo, ma stravinceremo le elezioni di febbraio”. Per Salvini “l’unico avversario tra la Sardegna e il cambiamento non sono il Pd e gli altri, ma la rassegnazione. Da parte nostra – ha concluso – non promettiamo miracoli, ma una politica di piccoli passi: da ospedale a ospedale, da ferrovia a ferrovia, da strada a strada la Sardegna imboccherà con noi la via dello sviluppo”. Terminato il comizio, Salvini si è intrattenuto nella stazione marittima per alcuni selfie. Frangente nel quale ha ripreso, a domanda precisa, il tema della Sassari-Alghero a quattro corsie, il cui ultimo lotto è stato fermato proprio dal Governo. “La quattro corsie Sassari-Alghero si farà”, ha detto il ministro.

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