Il sabato della Giunta promessa si chiude senza il Solinas bis. Malgrado gli annunci, la nuova squadra di governo non è pronta. Il presidente della Regione non ce la fa – a meno di un appuntamento notturno – a centrare la quadra nei tempi promessi. Tuttavia c’è un’ipotesi che vale un rimescolamento delle carte: almeno sette deleghe su dodici potrebbero cambiare.
La prima certezza è che la Lega, alla fine, rinuncia a un assessorato passando da tre a due caselle. Non solo: il partito di Matteo Salvini dovrebbe anche accettare di perdere la Sanità perché per Mario Nieddu si profila un incarico a Roma, proprio nel ministero guidato da Orazio Schillaci.
La promessa di non lasciare Nieddu a bocca asciutta dopo il siluramento dalla squadra di governo, l’avrebbe data Salvini in persona per far apparire meno amara l’uscita dell’assessore-dentista. Solinas avrebbe trattato direttamente col capo della Lega e bypassato il commissario delle camicie verdi nell’Isola, il neodeputato Dario Giagoni che col governatore è in rotta di collisione da lungo tempo. E c’è un motivo: Solinas, malgrado i pessimi rapporti con Salvini, lo ha scomodato perché per il governatore la posta in gioca è altissima: con la Sanità libera da Nieddu può finalmente piazzare l’amico Carlo Doria, l’ortopedico ex senatore trombato alle urne delle Politiche del 25 settembre.
Sempre per restare nel campo della Lega, con la rotazione delle deleghe, il partito di Salvini lascerebbe i Trasporti e il Personale per prendere in mano la Cultura e l’Agricoltura, i cui assessori designati dovrebbero essere il capogruppo in Consiglio regionale, Pierluigi Saiu, e l’attuale titolare del Personale, Valeria Satta. Quindi Saiu sarebbe un nome nuovo dell’Esecutivo, sebbene indicato da subito dal Carroccio per fare il sostituto del dimissionario Giorgio Todde, mentre la Satta si sposterebbe di palazzo, da viale Trieste a via Pessagno.
Con la Lega all’Agricoltura, sembra destinata a uscire di scena la quota Solinas della Giunta, ovvero Gabriella Murgia, scelta nel 2019 su suggerimento di Costantino Murgia, il costituzionalista grande elettore di Solinas da cui il governatore ha ‘preso’ anche la Dg Silvia Curto che lavorava nello studio del professore-avvocato.
Così si liberano due deleghe e c’è il tanto per chiudere il cerchio. Infatti: ai Trasporti andrebbe l’attuale Dg Gabriella Massidda, che diventerebbe la seconda donna della Giunta. La terza dovrebbe essere Anita Pili, bandierina di Sardegna 20venti, ma al momento non è dato sapere se conserverebbe o meno l’Industria.
A questo punto la quarta rappresentanza femminile dovrebbe indicarla l’Udc che verrebbe finalmente accontentato con il secondo assessorato, visti i cinque consiglieri. Del resto, tutti i partiti con questo numero di onorevoli hanno due deleghe, si pensi alla Lega stessa e a Forza Italia. Ragion per cui l’equo trattamento delle forze politiche sarebbe compiuto.
Con due assessori, però, lo scudo crociato, se questo schema regge, è destinato a perdere la Cultura, abbinata alla Pubblica istruzione: vorrebbe dire spostamento di ufficio anche per Andrea Biancareddu che dovrebbe pagare questo ‘pegno’, malgrado sia riconosciuto come uno dei pochi assessori che ha lavorato bene in questa legislatura disastrosa. Biancareddu è sempre stato nella lista degli intoccabili e in questo modo la sua permanenza in Giunta è salva. Il nome della donna centrista, a questo punto, dovrebbe farlo il gruppo consiliare dell’Udc. Papabili, però, non ce ne sono ancora nemmeno ufficiosamente.
C’è poi Forza Italia che alla fine potrebbe vincere la sua partita indicando un uomo anziché una donna, al posto di Alessandra Zedda dimissionaria dal Lavoro. Oggi gli azzurri si sono rivisti: il coordinatore Ugo Cappellacci ha detto che il consigliere regionale Marco Tedde potrebbe prendere in mano anche una delega diversa. Ma i berlusconiani sembrano aver perduto l’unità: la frangia di Cagliari e Sud Sardegna rivendica la seconda delega che spetta al partito, visto che la prima, ovvero la Programmazione, è assegnata al gallurese Giuseppe Fasolino. Tedde è algherese, quindi anche lui espressione del Nord Sardegna. Di certo se agli azzurri viene confermato il Lavoro, per una questione di continuità Tedde è il miglior papabile possibile.
Non dovrebbe essere spostato dal Turismo l’attuale titolare, Gianni Chessa, altro intoccabile di questa Giunta. E lo stesso dovrebbe succedere ad Aldo Salaris, titolare dei Lavori pubblici in quota Riformatori. I Fratelli d’Italia hanno confermato l’indicazione di Marco Porcu come nuovo assessore al posto del neodeputato Gianni Lampis, ma la casella potrebbe non essere più quella dell’Ambiente.
L’unico in bilico tra gli uscenti è Quirico Sanna, titolare dell’Urbanistica e degli Enti locali. Sanna sino a stamattina sembrava blindato. Invece nelle ultime ore è emerso che potrebbe perdere l’incarico nell’Esecutivo: al suo posto, come secondo assessorato del Psd’Az, si fa il nome di Antonio Moro, il presidente del partito.
La sensazione, con questi nomi, è che Solinas, sempre più isolato, stia usando il rimpasto per mettere a posto un po’ di liti aperte, fuori e dentro il Psd’Az. Gli staff degli assessori uscenti sono confermati per un’altra settimana: il presidente della Regione ha così ancora qualche giorno a disposizione per provare a raccogliere il maggior numero di consensi all’interno della coalizione e mettere il sigillo al rimpasto promesso un anno e mezzo fa.
[Nella foto di copertina, Solinas e Doria]
