Riforma sanitaria, la Consulta boccia tre articoli

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dei tre articoli della riforma sanitaria della Sardegna approvata a settembre dello scorso anno e impugnati a dicembre 2020 dal Governo.

I primi due (il comma 2 dell’11 e il comma 1 del 13) riguardano la costituzione di un elenco regionale di idonei alla carica di direttori generali, il terzo (il 47, comma 9) è relativo alla scelta dei commissari straordinari in applicazione di una legge concepita per la Regione Calabria che prevede la possibilità di reclutare anche pensionati.

Sull’elenco regionale, secondo lo Stato la disposizione eccede le competenze statutarie della Sardegna, infatti i dg possono essere individuati solo all’interno di un unico elenco nazionale istituito presso il ministero della Salute e aggiornato ogni due anni. Per quanto riguarda il 47, secondo lo Stato richiama una norma che non poteva trovare applicazione fuori dalla Calabria.

La Regione sarda ha comunque già provveduto a correggere i primi due articoli impugnati attraverso la legge omnibus approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale ma non ancora entrata in vigore. Sui criteri per individuare i commissari straordinari, la Sardegna si dovrà invece adeguare. Ma, in ogni caso, lo farà obbligatoriamente a gennaio con la nomina dei direttori generali.

“Le norme che hanno modificato la Legge 24 impugnata sono state inserite nella legge Omnibus approvata la settimana scorsa e in fase di pubblicazione. Quindi si è agito in perfetta sintonia con le norme statali, modificando le regole regionali e, nel frattempo, non dando applicazione a quelle precedenti. In futuro, dunque, le disposizioni sui dg saranno disciplinate da norme nazionali; ne consegue che la sentenza pubblicata oggi non ha alcun effetto”. Lo si legge in una nota inviata da viale Trento: “La Regione aveva stabilito la possibilità di costituire un elenco regionale di direttori generali, che avrebbero avuto gli stessi requisiti di quelli nazionali, ma con la possibilità, per la Regione, di includere nuove figure che avevano frequentato i corsi di formazione per dg. Lo Stato ha impugnato tale norma, ma in seguito a varie interlocuzioni la Regione si è accordata con lo Stato per modificare le regole – è scritto ancora nel comunicato – Lo Stato ha quindi riaperto l’albo nazionale come concordato con la Regione Sardegna, e come era interesse della Regione stessa. Lo conferma la dgr n.25/55 del 30.6.2021, con cui e’ stato pubblicato l’avviso per i dg sulla base della normativa nazionale nelle more della modifica di quella regionale”.

[Nella foto in alto: a sinistra il governatore Christian Solinas, a destra Mario Nieddu assessore alla Sanità]

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