Provano a uscire dalla paralisi le Sovrintendenze sarde, rimaste bloccate per via della riforma Franceschini datata dicembre 2014 e che tarda a decollare. Intanto spunta un paradosso su tutti: la Sardegna è diventata polo museale, uno dei venti che adesso si contano in Italia, ma la neodirigente è senza personale.
Partendo dal quadro ampio del riordino Mibact, la prima novità introdotta dal ministro Dario Franceschini è la separazione delle competenze. La gestione dei musei statali è appunto staccata dal Paesaggio e dalle Belle Arti, con la conseguente nomina di un dirigente ad hoc. Nell’Isola è stata indicata Giovanna Damiani, toscana, trasferita da Venezia. Ma la sovrintendente, al momento, non ha nemmeno un dipendente a disposizione, visto che la riorganizzazione degli uffici non è ancora materialmente partita. Si aspettano indicazioni da Roma, ma tardano ad arrivare, proprio in coincidenza con l’inizio stagione estiva, quindi lo sbarco dei turisti.
Quanto al Paesaggio e alle Belle Arti, è identica stessa situazione di precarietà. Infatti: su Sassari è stato assegnato un interim a Francesca Casule che ha Salerno come sede, ma deve controllare pure gli uffici del Nord Sardegna. Su Cagliari, invece, la soluzione trovata dal ministero è una nomina a tempo. L’incarico è stato assegnato al funzionario Stefano Montinari.
Sul fronte dei Beni archeologici, l’effetto della riforma è prima di tutto un cambio di nome. Gli uffici si chiamano Sovrintendenza Archeologia e dai due poli di Cagliari e Sassari si è passati a una sola sede, quella del capoluogo. Alla guida c’è Marco Minoia. Di fatto, una conferma la sua, visto che il sovrintendente era già titolare a Cagliari e aveva l’interim a Sassari.
Il riordino voluto da Franceschini si è esteso alla Direzione regionale. Anche in questo caso il ministro ha optato per un cambio di nome: adesso si deve parlare di Segretariato regionale. Ma nell’Isola la casella è ancora vuota. Lo scorso novembre è andata in pensione Maria Assunta Lorrai, sostituita dalla supplente Monica Grossi, a sua volta decaduta qualche giorno fa.
È attesa infine per la commissione dei sovrintendenti, introdotta sempre da Franceschini ma con l’Art Bonus. L’obiettivo è permettere a enti pubblici, imprese e cittadini di chiedere il riesame della pratica, in caso di mancata autorizzazione da parte della Sovrintendenza. Tuttavia, neppure in questo caso Roma ha chiarito i termini del nuovo organismo. Per esempio, non si sa se il sovrintendente che ha negato l’autorizzazione debba fare parte (o meno) della commissione stessa.
Insomma, è incertezza negli uffici sardi del Mibact. E i ritardi rischiano di far scadere i termini per ottenere finanziamenti a sportello messi a bando dalla Regione per gli interventi sul Paesaggio e sul Monumentale. Alla gara stanno sostanzialmente partecipando i Comuni. Le opere vanno cantierate entro giugno. Ma le Sovrintendenze dell’Isola solo da pochissimi giorni hanno potuto riprendere l’esame delle pratiche.
Al. Car.
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