Riforma Enti Locali, il fronte del no convocato il 27 a Nuoro

Un coro di no si è levato dai banchi del Consiglio comunale di Nuoro contro la riforma delle Enti locali in Sardegna, in fase di approvazione in queste settimane. All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali del territorio, Roberto Deriu (Pd), Emilio Usula (Rossomori), Angelo Carta (Psd’As) e Pietro Pittalis (Pdl), ai quali gli esponenti comunali di opposizione, Pierluigi Saiu e Giuseppe Montesu, hanno chiesto di votare in Aula contro il ddl. Il sindaco di Nuoro Andrea Soddu si è detto “pronto a contrastare la riforma, che non tutela i territori al di fuori di Cagliari, con qualunque mezzo” e annuncia un’assemblea per 27 novembre alle 17 al teatro Eliseo, in cui tanti sindaci del Nuorese, Ogliastra, Oristanese, Sassarese e Gallura, si confronteranno per decidere il da farsi. “La Regione ha di fatto rinunciato a all’art. 3 dello Statuto sardo – ha spiegato Soddu – che dà piena libertà all’istituzione regionale di legiferare sui propri enti locali. Invece di salvaguardare la propria autonomia si è piegata alla legge Delrio voluta dal Governo Renzi”.

Il riferimento è all’istituzione della Città metropolitana di Cagliari, “l’unico ente al quale vengono riconosciute rappresentatività, potere contrattuale e risorse”, ha ricordato il sindaco. La riforma è stata illustrata dal consigliere regionale Roberto Deriu che ha sottolineato “il poco margine d’azione della Regione e i tempi stretti per l’approvazione della legge”. “E’ una riforma – ha sottolineato l’esponente del Pd – che cerca di difendere i territori. A Nuoro per esempio è stato riconosciuto il ruolo di polo culturale, con la difesa del Man, della Biblioteca Satta e del Consorzio universitario, che continueranno a ricevere finanziamenti”. Contro questa impostazione si sono espressi i consiglieri regionali di opposizione Carta e Pittalis. “La riforma non è condivisa dalla maggior parte dei territori – ha ricordato il primo – La città Metropolitana di Cagliari si sta trasformando in una San Marino sarda, può interfacciarsi anche col Governo con altri Stati e attrarre risorse diverse da dove gli pare, mentre le altre provincie resteranno a bocca asciutta”. “Questa riforma nasce a Cagliari e a Cagliari deve morire – ha tagliato corto Pittalis – La cosa penosa è vedere l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, che va in giro per la Sardegna a promettere improbabili compensazioni. Questa è una legge che nasce per rafforzare Cagliari e la sua rappresentatività, visto che la città Metropolitana è l’unica istituzione territoriale che avrà rappresentanti eletti. L’Unione dei Comuni, invece, avrà solo nominati”.

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