Ultima chiamata prima dello scontro: serve un faccia a faccia con Giunta e Consiglio regionale prima di arrivare al conflitto istituzionale sulla riforma degli enti locali. Un confronto che deve avvenire prima che la legge, che così com’è non piace ai sindaci sardi, approdi nell’Aula dell’assemblea legislativa il 9 dicembre prossimo. È la proposta avanzata dal presidente dell’Anci Pier Sandro Scano nella riunione di questa mattina ad Abbasanta (Oristano) alla quale partecipano circa 160 primi cittadini e diversi consiglieri regionali. La mobilitazione è partita, ma ora si prova a ragionare prima di arrivare al muro contro muro dopo il malumore manifestato dagli amministratori locali e da alcuni consiglieri regionali, anche della maggioranza.
Il timore dei sindaci è quello di doversi confrontare, se la legge rimarrà così, con un nuovo centralismo, stavolta non statale ma regionale, dovuto alla gestione dei servizi, ma soprattutto delle risorse in capo alle Unioni dei Comuni e alla città metropolitana di Cagliari, l’unica prevista nel disegno di legge. Da qui la richiesta dell’Anci di un riequilibrio territoriale che combatta realmente lo spopolamento. “Il faccia a faccia servirà per vedere come è possibile modificare la legge nelle parti che non ci soddisfano – spiega Scano – e serve un impegno scritto nelle norme per arrivare ad una perequazione territoriale aggiornando anche il piano regionale di sviluppo”.