C’è un pacchetto da 267 assunzioni in Regione, tra assessorati, enti e agenzie. A prevederlo è la delibera 37/17 approvata dalla Giunta il 1° agosto scorso su proposta dell’assessore al Personale e agli Affari generali, Filippo Spanu. Si tratta di un documento di nove pagine (più quattro allegati) in cui sono elencati, categoria per categoria, i posti liberi nella pianta organica.
Le 267 caselle sono frutto di un calcolo che mette insieme tetti di spesa e pensionamenti, perché le pubbliche amministrazioni hanno due obblighi su tutto: contenere la sostituzione del personale che ha cessato il rapporto di lavoro e fare le assunzioni attenendosi alle risorse a disposizione nel bilancio. Sulla carta, infatti, nel triennio 2017-2019 la Regione sarda potrebbe siglare nuovi contratti per un importo di 18.024.916,42 euro. Ma nel capitolo Personale ci sono 13.777.511,15 euro e a questa cifra la Giunta è costretta ad attenersi.
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Entrando nei dettagli del piano assunzioni, sugli incarichi da dirigente verranno messi a bando 33 posti. Di cui 27 tramite concorso e così divisi: 16 negli assessorati e 7 nel Corpo forestale di vigilanza ambientale più 2 all’Aspal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro) e altrettanti all’Enas (Ente nazionale acque della Sardegna). Si aggiungano i 6 incarichi da assegnare tramite le procedure di mobilità previste dalla legge 31/98. Nella delibera di agosto è indicato anche il costo per dirigente: sono 131.278,81 euro lordi all’anno.
Per il personale amministrativo, i nuovi contratti saranno 199. Questa la ripartizione: 157 per categoria D (funzionari, personale laureato), 20 per l’inquadramento C (tecnici diplomati con mansioni specifiche) e 10 per la categoria B (videoterminalisti e collaboratori professionali). A quota 199 si arriva con 12 posti a disposizione nella pianta organica del Corpo forestale, di cui 8 per l’inquadramento C e 4 per il B.
Infine le categorie protette con 33 assunzioni negli assessorati più due all’Enas. Il totale è 35. Questo segmento di contratti è escluso per legge dal tetto di massimo, al pari del personale in mobilità. Così prevede la normativa nazionale.
L’assessore Spanu dice: “Stiamo lavorando a un passaggio fondamentale del Sistema Regione, dove il personale ha un’età media che supera i 50 anni. Da un lato andiamo a rinnovare la pianta organica colmando vuoti che si trascinano da anni; dall’altro si potrà contare anche su personale più giovane e quindi sempre più vicino alle nuove tecnologie”.
Al. Car.
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