Regionali, i Progressisti tornano nel ‘campo largo’. Soru: “Vado avanti per la mia strada”

di Andrea Tramonte

I Progressisti tornano all’interno del ‘campo largo’. In una domenica particolarmente agitata nel centrosinistra – tra retroscena giornalistici, comunicati e consultazioni a vari livelli -, il partito di Massimo Zedda e Francesco Agus intorno alle 21 diffonde una nota in cui in estrema sintesi conferma quello che era nell’aria da tempo: il ritorno all’alleanza con Pd e M5s nell’ottica di superare una proposta di “mera testimonianza” e giocarsi le chance per vincere le Regionali. Senza però rompere definitivamente con Renato Soru: la proposta è quella di promuovere “un atto collettivo di generosità e che si valuti insieme l’utilità di costituire una lista unitaria che rafforzi nello schieramento democratico unito la posizione culturale e politica espressa nelle iniziative della rivoluzione gentile”. Insomma: Soru rinunci alla candidatura in solitaria e crei insieme ai Progressisti e alle sigle che lo sostengono un nuovo soggetto politico “con un’idea che guarda oltre le Regionali e con l’ambizione di essere la prima forza politica del campo”, come ha dichiarato oggi l’ex sindaco di Cagliari. Una possibilità abbastanza difficile, anche perché il fondatore di Tiscali in serata ha replicato alla nota: “La Coalizione sarda unita va avanti nel suo progetto di costruzione di una forza politica sarda, alternativa alla destra e al populismo giustizialista, antidemocratico e antieuropeo – dice Soru -. Andiamo avanti con ancora più forza e determinazione in un progetto che non guarda solo al prossimo appuntamento elettorale ma al futuro della Sardegna”. 

Il comunicato dei Progressisti ribadisce il “giudizio negativo sulle scelte operate da Pd e M5s di non promuovere le elezioni primarie. La pretesa di racchiudere tale scelta dentro le stanze delle segreterie (nazionali) dei due partiti ha rischiato di provocare un’insanabile rottura con l’elettorato”. E aggiunge: “Le liste bloccate e le imposizioni verticistiche sono concausa rilevante del pericoloso declino della partecipazione democratica, della crisi delle istituzioni parlamentari, del crollo della qualità politica, culturale e tecnica delle rappresentanze”. Ma allo stesso tempo invita a guardare oltre: “Confermiamo la decisione di costituire con tutte le altre forze politiche democratiche e progressiste, socialiste e autonomiste e dell’autodeterminazione, una unica coalizione programmatica per dare alla Regione un governo complessivo all’altezza delle necessarie soluzioni ai problemi di vita delle donne e degli uomini di Sardegna. Non consentiremo di aggiungere alle affermazioni elettorali della destra italiana anche la Regione autonoma sarda”. 

Il dibattito nel centrosinistra è stato animato nel fine settimana dal retroscena diffuso da LaPresse sabato. Ovvero quello di un incontro – che sarebbe dovuto rimanere riservato – per un tentativo di mediazione portato avanti sempre dai Progressisti. L’obiettivo era quello di ricomporre il campo con un disarmo bilaterale – leggi: passo indietro di Soru e Alessandra Todde e tentativo di sintesi con una candidatura terza, di mediazione – accettato dall’ex governatore e rifiutato dall’ex viceministra. Il retroscena è stato poi confermato da Soru: “Ho espresso la mia disponibilità per un progetto comune e per convergere sul nome di una candidatura di mediazione diversa dalle due attualmente in campo. Purtroppo, analoga disponibilità non è stata manifestata da Todde, per la quale il suo rimane l’unico nome possibile per la presidenza della Regione. Mentre andiamo avanti con sempre maggiore impegno e fiducia, continuo a ritenere che nessuno sia indispensabile. Per questo rimane la mia disponibilità a mettermi al servizio di una proposta politica unitaria, che individui una nuova candidatura capace di rappresentare la sintesi di un programma di profondo cambiamento della Sardegna. Queste stesse cose ho detto ieri anche a Elly Schlein, rispondendo a una sua chiamata”.

Il 15 vanno depositati i simboli: c’è ancora una settimana di tempo e i pontieri sono sempre in azione. C’è da capire anche quello che succederà nel centrodestra: Paolo Truzzu è il candidato di una parte della coalizione, Lega e Psd’Az sono ancora ai ferri corti con gli alleati e sostengono la ricandidatura di Christian Solinas. Ci sarà una rottura o si andrà verso una ricomposizione? I dubbi rimangono, specie per quanto riguarda i sardisti. Antonio Moro – assessore ai Trasporti e presidente del partito – ha escluso un sostegno a Truzzu. E le voci di un dialogo con Soru continuano a non essere negate dal Psd’Az. Non si sa fino a che punto in chiave tattica per mettere pressioni agli alleati. E ora si apre anche la partita delle Comunali di Cagliari: Massimo Zedda ha detto di volersi candidare a prescindere: con il ‘campo largo’ o meno, nel caso non venisse sostenuto dalla coalizione.

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