“Dimostrazione di unità, rilancio della coalizione, distensione dei toni”, definisce così il coordinatore regionale dell’Udc Andrea Biancareddu il vertice del centrodestra dopo le tensioni scatenate dall’iniziativa di Fdi.
Un vertice, come sottolineato all’arrivo da tutti i rappresentanti delle forze alleate che deve ribadire l’unità e la compattezza, ma che non affronterà la scelta del candidato. “Vogliamo parlare di programmi con tutti gli alleati e rappresentare un centrodestra più unito che mai, pronto a riprendersi l’onore e l’onere di governare la Sardegna per i prossimi cinque anni. Oggi non si parla di nomi”, ha detto Antonella Zedda, coordinatrice del partito di Giorgia Meloni.
“La Lega c’è, lavora per l’unità e non si sottrae al dialogo e al confronto con gli alleati – precisa il coordinatore regionale Michele Pais – perché come sempre abbiamo ripetuto crediamo che l’unità sia il valore principale da preservare”. Soddisfatto il Grande centro per “aver contribuito a trasferire il dialogo in Sardegna”, ha precisato Antonello Peru.
Sul candidato nessuno si sbilancia: “Prima preservare l’unità della coalizione e poi il programma, solo dopo il nome che verrà dopo il coinvolgimento delle segreterie nazionali”, rimarca il coordinatore di Fi Ugo Cappellacci. Solinas glissa ma puntualizza: “Si può discutere di nomi, anche se in questo momento non ci appassiona particolarmente, noi abbiamo già portato e rivendicato le ragioni politiche perché ci sia continuità di governo”. Più diretto Biancareddu: “La scelta deve prendere in considerazione il fatto che prima bisogna prendere i voti, poi amministrare”.