Regionali, il 27 il Pd dirà l’ultima parola sulla candidatura della Barracciu

Silvio Lai ha spedito le convocazioni: “La Direzione regionale del Pd si riunisce venerdì a Oristano, alle 10,30 – ha deciso il segretario sardo -. All’ordine del giorno le elezioni regionali: liste e alleanze”. L’incertezza è dunque finita: tra quattro giorni si saprà definitivamente se la candidatura di Francesca Barracciu è in discussione.

Le 16,30 erano passate da pochi minuti, quando Lai ha fermato il balletto di date che ruotava intorno alla convocazione della Direzione regionale: l’appuntamento è fissato dopo Natale. Quanto basta per capire che il vertice del 27 sarà decisivo: da quella riunione uscirà un verdetto senza possibilità di ulteriori appelli. Non solo: a questo punto è chiaro che Matteo Renzi ha delegato al Pd isolano ogni valutazione sulle Regionali, a cominciare dalla candidatura della Barracciu.

Come nel Pd siano schierati al proprio interno, non è dato saperlo. Telefonate e incontri, che pure continuano incessanti, restano segretissimi. E nemmeno si può prevedere se la nomenklatura si muoverà ancora compatta, visto che ai tempi delle primarie stava quasi tutta con l’eurodeputata. Bocche cucite anche sul risultato del sondaggio commissionato da Renzi per misurare il gradimento della Barracciu sull’elettorato sardo.

A venire fuori è invece un fronte di dirigenti di partito, esterni al Pd. Come Tore Piana, responsabile dell’Organizzazione nel Centro Democratico.  “Siamo sempre stati nel centrosinistra – dice usando il plurale – e siamo pronti a sostenere comunque il Pd, con una nostra lista”. Ma il leader del partito, il deputato Roberto Capelli, puntualizza: “Certo che noi facciamo parte del centrosinistra e riconosciamo al Pd un ruolo di guida. Resta il fatto che la candidatura dell’eurodeputata non è includente, mentre la coalizione ha la necessità di non spaccarsi e noi stiamo lavorando per questo”.

Qualcosa è successa anche dentro “Terra di pace”, il movimento guidato da don Ettore Cannavera il quale, sabato, nel corso del congresso di Sel, ha candidato alla presidenza della Regione il deputato vendoliano Michele Piras. Silvano Tagliagambe, che dell’associazione politico-culturale è uno dei fondatori, chiarisce: “La proposta di don Ettore è stata fatta a titolo puramente esemplificativo”.

Tagliagambe parla comunque a nome del sacerdote, e spiega: “Don Ettore precisa che si trattava di una proposta puramente esemplificativa nell’ambito del ragionamento, indicato da tempo da questa associazione, di un confronto nuovo tra forze del centrosinistra per l’elaborazione di un programma comune. All’interno di questo progetto rientrerebbe anche la scelta di un candidato unitario con precise caratteristiche identificabili anche in Michele Piras”. Quindi la sottolineatura finale: “L’intervento di don Ettore era volto a ribadire le linee guida di questa associazione che intende operare, insieme con quanti si dimostrano realmente interessati, ad rinnovamento pieno e fattivo della politica”.

Sulle candidature prende posizione pure Luca Pizzuto, neocoordinatore regionale di Sel che, a sua volta, chiude a Luciano Uras, il senatore del suo stesso partito possibilista sul fatto di dare vita a un’altra lista, nel caso in cui venisse confermata la candidatura dell’eurodeputata. Pizzuto sottolinea:  “Sel sta a pieno titolo nel centrosinistra, noi non pensiamo di costruire un’alternativa, guardiamo al Pd come ad alleato prezioso”. Ma, al pari di Uras, nemmeno Pizzuto sostiene la Barracciu: “Crediamo sia necessario trovare un candidato, o una candidata, capace di mettere insieme il punto di vista di tutte le forze che compongono la coalizione. A volte fare un passo indietro può aiutare a farne dieci avanti, siamo pronti a discutere le proposte alternative avanzate dallo stesso Partito democratico”. Pizzuto chiude precisando che “Sel non ha candidati. Il nostro obiettivo è battere la cultura distruttiva del centrodestra e, insieme, il peggior governatore che la Sardegna abbia mai avuto”.

Alessandra Carta

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