Regionali, caos nel centrodestra e scontro Lega-FdI: ora dovranno essere i leader nazionali a fare sintesi

di Andrea Tramonte

Il centrodestra ora aspetta il tavolo nazionale. Un paradosso, se vogliamo, dato che la scelta del vertice cagliaritano su Paolo Truzzu viene data per certa e ufficiale da parte di Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio e quello che più ha spinto per cambiare candidato in vista delle Regionali. Ieri il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha praticamente sconfessato la designazione di Truzzu e minacciato di riaprire le partite delle amministrative in tutte le Regioni al voto nel caso si confermasse la scelta di scaricare Solinas. Il problema per il Carroccio è serio. Difendere il governatore significa difendere se stessi: un retroscena di Repubblica lega la vicenda sarda a quella – ben più importante per Salvini – del Veneto, che l’anno prossimo andrà al voto e su cui Fratelli d’Italia ha messo gli occhi. “Non è pensabile che il più grande partito italiano non abbia un governatore nelle regioni più ricche, Piemonte, Lombardia e Veneto”, riporta il quotidiano citando fonti meloniane. Per il ministro dei Trasporti il Veneto non si tocca, mentre la Lombardia andrà al voto solo nel 2028 e il Piemonte dovrebbe rimanere in quota Forza Italia. Sempre che non si ridiscuta tutto.

Oggi il coordinatore regionale, Michele Pais, ha ribadito la posizione della Lega ai microfoni de L’attimo fuggente su Radio giornale radio: “Abbiamo rimandato al tavolo nazionale una sintesi delle istanze che arrivano dalla Sardegna. Sono certo che a Roma faranno la miglior sintesi che è quella di Solinas”. E ha aggiunto: “Nessuna esplosione della coalizione, FdI ha avanzato candidatura di Truzzu, ma è necessario fare sintesi tra i due nomi. Noi restiamo dell’idea che la continuità sia scelta di buonsenso: Solinas è stato il miglior interprete dell’unità della coalizione, non è logico cambiare senza motivo”. In questo senso va registrata la posizione ecumenica di Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Che prima invita i partiti nazionali a tenere conto della sensibilità locale: “Sarebbe grave se questa sensibilità, che si è espressa in modo forte per la candidatura di Paolo Truzzu alla presidenza della Regione Sardegna, venisse violentata”. Poi però ammette: “È legittimo che FdI avanzi una richiesta di candidatura, ma c’è anche la regola della continuità: Meloni, Salvini e Tajani faranno una sintesi per salvaguardare l’unità, non correremo divisi. Noi siamo con la coalizione sia con Truzzu che con Solinas”. E infine aggiunge sul governatore uscente: “In Sardegna sono stati commessi degli errori, oggi Solinas paga un prezzo più alto delle sue responsabilità. Ma deve essere rispettato e non mortificato, anche in vista del suo futuro che non può terminare così”. In ogni caso – in una nota ufficiale successiva – precisa che “l’ultima parola spetta al tavolo nazionale”.

Forza Italia nell’Isola deve tenere conto degli equilibri nazionali, abbastanza complessi: ieri il portavoce e vicepresidente vicario dei deputati, Raffaele Nevi, ha rilasciato una dichiarazione che certamente rifletteva il pensiero del presidente del partito, Antonio Tajani, che difende i suoi uscenti in Basilicata e Piemonte. “È evidente che c’è una dinamica locale, adesso saranno i leader nazionali del centrodestra a dover dire l’ultima parola. Ascoltare il territorio è sicuramente importante, dopodiché occorrerà soppesare tutti gli elementi, sentire Solinas ed arrivare alla fine ad una decisione”. Forza Italia poi deve fare i conti anche con la candidatura in solitaria di Alessandra Zedda, consigliera regionale ed ex vicepresidente della Giunta Solinas. Che conferma la sua intenzione di presentarsi come presidente della Regione, anche da indipendente.

Tutti invocano unità, ma come?”Il centrodestra deve restare unito e si lavora per tenerlo unito ma l’unione non si può basare su un nome o sulla minaccia di andare con la sinistra ma su dei valori comuni, una comunanza programmatica e sulle regole che ci siamo dati sia a livello nazionale che ragionale. Il candidato sarà scelto in Sardegna, mi pare che fosse stato deciso e detto, con il tavolo nazionale considerare la Sardegna nel pieno della sua autonomia, considerando di fare la migliore scelta”, ha detto all’Ansa Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia. “Siamo sicuri che la volontà emersa dal tavolo sardo non sia confusa o vada a intaccare questioni nazionali già assodate”. Mentre il Psd’Az va all’attacco con il presidente del partito e assessore regionale ai Trasporti, Antonio Moro: “La situazione attuale vede soltanto il governatore uscente sostenuto unitariamente nei cinque anni di governo da tutto il centrodestra e dall’altra una proposta di Fratelli d’Italia per la candidatura alternativa del sindaco di Cagliari”. Quella di FdI è una “proposta”, secondo Moro, e nulla più. E in campo c’è ancora Solinas, che – sottolinea – è stato sostenuto “unitariamente” da tutta la coalizione per cinque anni. “Il tavolo regionale non ha raggiunto nessuna intesa unitaria e non ci sono al momento candidature ufficiali condivise che possano arrogarsi il titolo di coalizione di centrodestra, men che meno civico e sardista”. Moro specifica poi come “Queste fughe in avanti, per non dirle direttamente provocazioni, stanno mettendo incoscientemente in pericolo il valore primario della coalizione, che evidentemente esiste e può dirsi tale solo se è interamente unita”. 

Il regolamento di conti quindi passa per un accordo dei leader nazionali. E non sarà indolore. Perché se venisse confermata l’intesa su Truzzu – che per FdI è definitiva – a quel punto bisogna capire cosa faranno i sardisti dopo una bocciatura così plateale di Solinas. Una ‘exit strategy’ onorevole con la candidatura alle Europee? Una corsa solitaria, con o senza Lega? O quella “minaccia di andare con la sinistra” di cui parla Deidda? I nodi andranno sciolti nei prossimi giorni, necessariamente: entro il 15 vanno depositati i simboli e il 22 le liste, che alcuni partiti hanno difficoltà a compilare vista l’incertezza che regna nel centrodestra. E il vertice nazionale dovrebbe essere convocato a inizio settimana prossima. Intanto il sindaco di Cagliari ieri ha pubblicato un post su Facebook: “Responsabilità, gratitudine e fierezza. Lavorerò come sempre con umiltà e per tutti. Credo nella politica del fare e delle scelte coraggiose nell’esclusivo interesse della Sardegna. Le sfide sono tante e difficili ma, insieme a tutti coloro che ci accompagneranno in questa avventura, daremo il massimo per la nostra terra e il suo futuro”.

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