“Il fascismo è nato cento anni fa, la guerra è finita da settant’anni: dobbiamo essere ancora col freno a mano tirato, con le mani legate e senza raggiungere un’efficienza più moderna, più attuale, semplicemente perché abbiamo ancora paura del fascismo?”. Questo l’appello al voto sul referendum lanciato, per il Sì, lanciato l’altro giorno dall’europarlamentare Renato Soru nel corso di un incontro a Sanluri.
Soru, che ha organizzato l’iniziativa attraverso la sua associazione Sardegna Europa, ha aggiunto: “Il fascismo dovrebbe essere ormai un lutto messo da parte. Non contribuire ad approvare questo aggiornamento della Costituzione significa, secondo me, non onorare il grande lavoro che i padri costituenti hanno fatto dandoci i primi bellissimi dodici articoli sui principi fondamenti, quegli altri sui diritti politici, economici, etico-sociali”. Per Soru la riforma al voto il 4 dicembre “cambia solo quella parte nel funzionamento della macchina legislativa e del rapporto tra Stato e Regioni che non era stato definito bene”, ha detto ancora riferendosi all’assemblea costituente: e questo “non perché non ne fossero consapevoli, ma perché era troppo fresco quello che era successo: la guerra, la guerra civile, la dittatura. E avevano paura di quello che però oggi non c’è più. Quindi dobbiamo mettere da parte la paura”-