“Per la prima volta 5 consiglieri regionali della Sardegna hanno sostenuto con la loro presenza un referendum sull’indipendenza, ovvero quello scozzese. Per la prima volta una parte del parlamento sardo prende una posizione chiara, a livello istituzionale, su di un processo tanto importante come quello della autodeterminazione di un popolo in Europa”. Una delegazione di5 consiglieri è partita in Scozia per sostenere le ragioni del sì al referendum scozzese. SI tratta di Gavino Sale (Irs), Emilio Usula e Paolo Zedda (Rossomori), Augusto Cherchi (Partito dei Sardi), Alessandro Unali (Sinistra Sarda). Lo ha reso noto Irs. La delegazione ha incontrato i rappresentati locali dei comitati a sostegno del Sì (Yes Scotland), importanti esponenti politici del parlamento scozzese dove è stato consegnato un documento in cui viene espressa la vicinanza del popolo sardo. “Quello che sta accadendo in Scozia ha un significato politico di estrema rilevanza – si legge nella nota – in quanto dimostra che la via verso la autodeterminazione è possibile, pacifica e coinvolge in maniera decisiva la qualità della democrazia. Il voto scozzese è quindi e prima di tutto una questione democratica in quanto sostanzia il diritto di un popolo a poter scegliere del proprio destino. In maniera assolutamente pacifica e partecipata. Durante i vari incontri è stata illustrata la campagna #stopbombingsardinia per sensibilizzare la comunità internazionale sul problema delle servitù militari in Sardegna. Alla campagna hanno partecipato le diverse anime di nazioni senza stato quali Corsica, Paesi Baschi, Catalunya e anche una folta rappresentanza di cittadini e partiti scozzesi”.
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