“A questa riforma centralista non possiamo che dire no”. Lo hanno ribadito, nella pineta di Mandriola (Oristano), i movimenti identitari invitati da Doddore Meloni per i festeggiamenti per l’ottavo anniversario della nascita della Repubblica di Malu Entu. “Mentre in Europa, in Spagna e Scozia ribolle il sentimento identitario, con questo referendum l’Italia vuole mettere il bavaglio a coloro che cercano l’indipendenza”, ha detto il fondatore di Malu Entu.
“Siamo per una riforma della Costituzione, ma in senso federalista – ha aggiunto il segretario nazionale di Confederazione sindacale sarda, Giacomo Meloni – il testo, così come è concepito, lascia pochi spazi di democrazia”. Angelo Cremone, coordinatore regionale di Sardegna pulita, ha sottolineato “l’assurdità di questo nuovo Senato nominato dai Consigli regionali composti da un grandissimo numero di membri sotto inchiesta. Significherebbe dare l’impunità a queste persone per rappresentarci in una seconda Camera, senza peraltro risparmiare un euro”.
Alla festa di Malu Entu non si è presentato il segretario di Sardigna Nazione Indipendentzia, Bustianu Cumpostu, fermamente convinto del fatto che a novembre tutti i sardi dovrebbero astenersi dall’andare a votare.