“Molti elettori tengono conto dell’accordo raggiunto per cambiare la legge elettorale: questo può avere riflessi sul voto del 4 dicembre”, lo ha dichiarato all’ANSA il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, oggi a Cagliari per un dibattito su “Le ragioni del Sì che rafforzano la Sardegna”, organizzato dal senatore del Pd Ignazio Angioni, e dal segretario cittadino del partito, Nicola Montaldo. Insomma, non passerà inosservata la volontà di modificare l’Italicum dopo il referendum costituzionale, “anche se le due cose non sono collegate”, sostiene Zanda. “La campagna referendaria è partita male, sovrapponendo argomenti di politica quotidiana al tema della riforma costituzionale”.
Questo, ha precisato il parlamentare, “è un fatto grave”. Infatti, “mai nessuno dei padri costituenti ha mischiato i contrasti politici di quegli anni: la mattina litigavano, ma quando si riunivano discutevano sul merito, non su come abbattere il Governo”. Per questo, “dobbiamo cambiare questo percorso e ritornare a parlare di contenuti in queste tre settimane”. Secondo Zanda “il cuore della riforma è il rafforzamento della democrazia attuale italiana”. Infatti, “il Paese non può affrontare i fenomeni globali (deficit democratico ovunque, difficoltà economica, le migrazioni, il terrorismo internazionale) con una struttura che ha 70 anni”.