Recovery, 206 progetti per 7,6 miliardi: le richieste della Regione al Governo

Duecentosei progetti per un valore di 7,6 miliardi di euro divisi nelle sei macro-aree del ‘Piano nazionale di Ripresa e Resilienza’ redatto dal Governo Conte. È l’elenco delle priorità progettuali della Sardegna trasmesso dalla Regione al Governo per la definitiva stesura del Recovery plan. Tra i principali obiettivi: transizione energetica e sostenibilità ambientale, mitigazione del rischio idrogeologico, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, trasporti sostenibili con il completamento della rete ferroviaria, potenziamento della rete dei porti turistici e sviluppo della portualità commerciale, innovazione tecnologica e digitalizzazione della pubblica amministrazione, completamento della rete in fibra ottica. Discorso a parte per la sanità, per la quale il Governo ha preannunciato un ridotto investimento nell’ambito del Recovery. La Regione Sardegna ha puntato su progetti di integrazione tra politiche sanitarie e sociali, sulla realizzazione di infrastrutture ospedaliere in ambiti extraurbani, sulla ricerca antivirale, sulla digitalizzazione come strumento di promozione di una salute di prossimità. Ecco come saranno ripartiti i 7,6 miliardi: per la macro-area ‘Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo‘ la Sardegna ha presentato 53 progetti del valore di 1,4 miliardi; 66 progetti in quella ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica‘ per 3,3; in ‘Infrastrutture per la mobilità‘ 21 progetti per 1,8 miliardi; per ‘Istruzione, formazione, ricerca e cultura‘ 42 progetti per 352 milioni; 19 progetti in ‘Equità sociale, di genere e territoriale‘ per 472 milioni; infine nella macro-area ‘Sanità‘ 5 progetti per 244 milioni.

“Grazie alle risorse del Recovery plan intendiamo far ripartire la Sardegna dopo la grave crisi socio economica causata dalla pandemia”. Lo dice il presidente della Regione, Christian Solinas nel giorno in cui la Sardegna presenta la Governo interventi per 7,6 miliardi di euro. “Ora – aggiunge – apriremo una fase di confronto con il mondo produttivo, con le parti sociali, con il mondo universitario, per la definizione di un grande piano di rilancio”. Il governatore spiega che la definizione dei progetti è il risultato di un imponente lavoro di squadra cui hanno partecipato tutti gli assessorati, anche se – ammette – “ci saremmo aspettati un ben più ampio coinvolgimento delle Regioni da parte del Governo nella definizione degli investimenti, così da realizzare un piano veramente condiviso”.

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