“Andrea Mura è stata espulso dal Movimento Cinque Stelle: chi non segue le regole, va a casa”. Lo scrive in un post su Facebook l’ex sindaco di Assemini, Mario Puddu, coordinatore in Sardegna della campagna elettorale delle Politiche, uno dei grillini che lo scorso gennaio ha scelto di candidare il velista (leggi qui). Nel post di Puddu la prima frase è scritta tutta in maiuscolo. Poi aggiunge: “Andrea Mura era stato candidato per fare il parlamentare della Repubblica italiana col Movimento 5 Stelle, quindi a patto di seguire delle regole precise: taglio stipendio e impegno costante in Parlamento. Con altre forze politiche si possono fare intere carriere politiche non andando in Parlamento, ma non col Movimento 5 Stelle. Da noi resta solo chi segue le regole. Per chi vuole solo una poltrona non c’è spazio”. Il post di Puddu è tuttavia impreciso: Mura non va a casa. L’espulsione da M5s non comporta per Mura la decadenza dalla carica di deputato. Il velista deve approdare adesso nel gruppo Misto.
Il caso Mura è esploso a inizio settimana, dopo un’intervista a La Nuova Sardegna, nella quale Mura rispondeva al deputato azzurro Ugo Cappellacci che lo accusava di essere assenteista. Mura si è giustificato dicendo di poter fare “attività politica dalla barca“, perché così si era accordato col Movimento. Su questo punto M5s non ha mai fatto chiarezza. Ieri Mura ha rotto il silenzio e all’Ansa si è lamentato di essere stato scaricato da tutti i grillini. Effettivamente contro Mura si è scatenato il fuoco amico. Nell’ordine, lo hanno attaccato i capigruppo M5s di Camera e Senato, il vicepremier e suo leader Luigi Di Maio e l’ex parlamentare Alessandro Di Battista. L’associazione dei consumatori Codacons ha chiesto che il velista-deputato restituisca gli stipendi.