Negli uffici delle otto Province sarde ci sono 150 precari in scadenza di contratto. “Se i rinnovi non vengono firmati entro l’anno, il posto è perso”, spiega il consigliere regionale Roberto Deriu, vicecapogruppo Pd, che in una nota stampa spezza una lancia a favore delle proroghe.
I 150 lavoratori sono concentrati negli uffici di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, ma alcuni prestano servizi anche nel Sulcis, nel Medio Campidano, in Gallura e in Ogliastra. Si tratta di personale assunto con due diverse tipologie: contratti diretti o tramite agenzie interinali. “Una mancata proroga – scrive Deriu – sarebbe davvero grave, perché andrebbero a cessare attività che ormai sono gestite quasi esclusivamente dai precari, specie nei settori del Lavoro e dell’Ambiente”.
Come noto, la provincia di Cagliari è commissariata, mentre le altre sette sono in amministrazione straordinaria. Ma il problema è per tutte la mancanza di fondi, ragion per cui non è chiaro il destino dei 150 contratti in bilico. “Gli assessorati regionali – continua la nota di Deriu – stanno intervenendo secondo la propria competenza, ma serve la collaborazione di tutti e tempestività”, è il riferimento del consigliere agli uffici delle Province. “Spero – continua la nota – che in queste ore si lavori per centrare l’obiettivo delle proroghe”.
La questione dei 150 contratti appesa all’incertezza è legata al ritardo nell’approvazione della riforma degli enti locali. Tanto che nella legge omnibus approvato dal Consiglio regionale prima della pausa natalizia è stata inserita anche una norma tecnica che ha permesso di sganciare i rinnovi dalla riforma stessa. Ma sono le Province che devono ratificare il provvedimento, deliberando la copertura economica. Se la soluzione non viene trovata entro il 31 dicembre, quei 150 lavoratori non potranno più essere riassunti perché nelle more della cancellazione delle Province sono ammessi solo proroghe e non nuovi contratti.