Province, niente election day in Sardegna: voto entro la fine dell’anno

Non c’è la Sardegna tra le regioni dove si celebra l’election day per il rinnovo di 47 presidenti di Provincia e 27 Consigli. Da più parti, nell’Isola, c’è la richiesta di ritornare a consultazioni dirette, e non di secondo livello. Anche il Consiglio regionale ha preso tempo, approvando a fine settembre una leggina che prevede lo slittamento del voto e la fissazione della data entro il 31 dicembre di quest’anno. La proposta entrata in Aula con la procedura d’urgenza portava la firma di tutti i capigruppo, sollecitati al rinvio dagli stessi sindaci e consiglieri comunali chiamati ad eleggere i Consigli provinciali e i presidenti. All’origine della decisione di non celebrare le elezioni c’è anche l’apertura del dibattito nel Governo Conte sul rafforzamento delle Province e sul conseguente ritorno alle consultazioni dirette. Recentemente, infatti, è stato presentato in Senato un disegno di legge col quale si propone di reintrodurre l’elezione diretta.

Ma c’è di più. Dieci giorni fa il gruppo Mdp dell’Assemblea sarda ha presentato una proposta di legge per il ritorno in Sardegna alle otto province (attualmente sono quattro: Sassari, Nuoro, Oristano, Sud Sardegna) e la contestuale elezione in forma diretta. Tra i firmatari anche consiglieri di Pd, Upc, Fdi, Psd’Az e Rossomori. Obiettivo, metter fine alla stagione commissariale da parte di amministratori straordinari e restituire operatività e slancio alla gestione dei territori. E’ di questi giorni, poi, il via libera della commissione Autonomia per l’istituzione della Provincia del nord-est Sardegna (Gallura). E’ stata infatti approvata all’unanimità una proposta di legge per “restituire dignità e autonomia istituzionale ad un territorio che ha da sempre dimostrato di avere una sua connotazione geografica, culturale, storica ed economica ben distinta dai confini amministrativi delle altre provincie sarde”.

 

 

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