Province, la super Unione dei Comuni: rispunta il ‘premio’ per Sassari e Olbia

La soluzione più probabile è che ai due territori venga riconosciuta una Super Unione dei Comuni. Ma i poteri sono ancora da definire.

Rispunta il ‘premio’ per Sassari e la Gallura nel riordino degli Enti locali, dopo la grande guerra delle ultime settimane con la richiesta di riconoscimento a Città metropolitana per i due territori del Nord Sardegna. Il premio si dovrebbe concretizzare nell’istituzione di una Super Unione dei Comuni.

La proposta è contenuta nel testo normativo che sta discutendo la commissione Riforme del Consiglio regionale, un confronto che si è concluso oggi all’ora di pranzo, con tanto di mini vertice di coalizione. Si riprende martedì. Ma di fatto il centrosinistra è tornato alla posizione emersa lo scorso 15 settembre, il che vuol dire un altro mese e mezzo perso dalla maggioranza.

Da settembre a oggi è cambiato che i sassaresi dell’Aula, guidati dal presidente Gianfranco Ganau, non si sono mai accontentati di avere una Super Unione dei Comuni, quindi da allora hanno spinto per ottenere la Città metropolitana come Cagliari. E per centrare l’obiettivo si sono portati dietro i sindaci del Nord Sardegna.

In via Roma, il gruppo d’attacco, oltre a Ganau, è formato dagli altri Pd Gavino Manca, Salvatore Demontis e Luigi Lotto, i quali, però, non avevano fatto i conti con la determinazione dell’assessore Cristiano Erriu e quella del presidente Francesco Pigliaru, contrarissimi alla moltiplicazione degli enti. Erriu è anche uscito allo scoperto richiamando ufficialmente la necessità di fissare precisi paletti, come l’istituzione della sola Città metropolitana a Cagliari. Il governatore, invece, ha lavorato sottotraccia, ma senza mai cambiare posizione, nemmeno quando gli hanno fatto notare che pure lui è un sassarese.

Se l’accordo di massima dovesse reggere, nel Nord-Ovest dell’Isola la Super Unione dei Comuni accorperebbe Sassari città, più Alghero, Porto Torres, Sorso e Sennori. Il resto del territorio provinciale sarebbe gestito da un’altra Unione dei comuni, ma di tipo “ordinario”, se così si può dire per fare sintesi.

Lo stesso riconoscimento di Sassari, lo otterrebbe Olbia, per la stessa ragione: porto e aeroporto, è la motivazione contenuta nella bozza della legge, meritano una governance “speciale”. E per la Gallura si stanno battendo il dem Giuseppe Meloni e l’Upc Pierfranco Zanchetta.

Questo sulla carta. In pratica si tratta ancora di capire se questo ‘premio’ per legge è giuridicamente valido e se, da una punto di vista finanziario, porta a reali vantaggi, in termini di contributi Ue da chiedere.

La riforma in discussione si compone di 76 articoli. La commissione li ha esaminati tutti, ma non li ha ancora votati. Il presidente Francesco Agus dice: “Il testo normativo è molto complesso. E, al di là delle notizie di stampa, c’è a monte tutto il lavoro sulla perimetrazione dei territori, soprattutto perché i servizi erogati oggi dalle Province non potranno essere fermati per un solo giorno”.

Novità anche sull’area di Cagliari: oltre alla Città metropolitana, che sarà formata da 17 Comuni e non da 8, il resto del territorio non verrà più diviso in ambiti, come si prospettava inizialmente. Esisterà invece un’unica Provincia del Sud Sardegna.

Sullo sfondo le richieste del Nuorese che, a questo punto, visto il ‘premio’ a Sassari e a Olbia, sollecita un riconoscimento come zona interna. E lo stesso vuole fare l’Ogliastra, dopo il definitivo tramonto della Provincia Tirrenica che avrebbe dovuto unire il Centro Sardegna alla Gallura. Ma poi per Olbia-Tempio si è prospettata la soluzione della Super Unione dei Comuni. Quanto è bastato per lasciare Nuorese e Ogliastra col cerino in mano.

La schema generale non cambia: con l’entrata in vigore della riforma, saranno cancellate le Province istituite con legge regionale, cioè il Sulcis, il Medio Campidano e l’Ogliastra appunto. Solo la Gallura verrà salvata. E comunque per le procedure tecnico-burocratiche passerà almeno un anno.

Quanto alle cosiddette Province storiche, il riordino porterà al loro depotenziamento. Manterranno unicamente le tre funzioni più importanti: scuole, strade e ambiente. Il resto delle competenze, dalla Protezione civile al Turismo, verrà assorbito dalle Unione dei comuni di tipo “semplice”.

Non meno centrale è la partita dei dipendenti: 2.500 buste paga che andranno ricollocate. Anche su questo la commissione Riforme non ha ancora concluso l’esame della proposta.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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