Province, in Sardegna ne restano tre. E Cagliari diventa città metropolitana

In Sardegna resteranno soltanto tre province, in attesa della totale cancellazione prevista con la riforma costituzionale dello Statuto. Tra le “sopravvissute”, c’è Cagliari che sarà trasformata in città metropolitana con un’estensione pari a quella di Torino e verrà suddivisa in zone omogenee. Quanto alle competenze, agli enti intermedi ne rimarranno solo tre: ambiente, scuola superiori e strade. Gli altri servizi – compreso il personale, passeranno ai Comuni e alle Unioni dei Comuni. Unica eccezione per il lavoro che andrà in capo alla Regione.

Il testo arriverà in Aula i primi di ottobre. Così è stato deciso ieri nel vertice di maggioranza. Il presidente della commissione Riforme, Francesco Agus (Sel), tende quindi una mano alle opposizioni, affinché si arrivi a “un’ampia condivisione”. La maggioranza in Consiglio, sempre stando alla posizione di Agus, è decisa a “non lasciare a terra i 2.500 lavoratori, tuttavia bisogna accelerare sull’approvazione della riforma per non incorrere nelle sanzioni fissate a livello nazionale e che impongono alle Regioni di legiferare entro il 30 ottobre”. Certo è che in commissione il testo della Giunta, a firma dell’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, è stato stravolto: le associazioni tra le Unioni dei Comuni sono state cancellate.

Intanto cresce l’attesa anche per l’altra riforma chiave, quella che riorganizzerà le competenze degli assessorati. E a partire da questa riorganizzazione generale ci potrà essere un successivo rimpasto, come sembrano chiedere alcuni partiti, specie all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha cambiato la composizione dell’Aula con l’ingresso di due Upc e di un altro consigliere in quota Partito dei Sardi. Con la riforma, la Giunta potrebbe passare da 13 a 10.

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