Programmazione territoriale e spopolamento, 8 milioni all’Alta Marmilla

Otto milioni per lo sviluppo dell’Alta Marmilla, territorio scelto come uno dei progetti pilota nazionali (il primo nell’Isola) per sperimentare la strategia governativa contro lo spopolamento delle aree interne attraverso potenziamento di sanità, istruzione e mobilità. È questo l’avvio della nuova programmazione territoriale della Giunta Pigliaru che punta a garantire la qualità della vita delle popolazioni e a fare crescere sulle vocazioni locali. Entro giugno il progetto dell’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla dovrà essere definito per arrivare a un Accordo di programma quadro (Apq) a settembre: è uno dei sei in Italia già pronto a partire.

L’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, ha parlato di “una vera rivoluzione copernicana” dando il via ad Ales al progetto assieme, insieme alla titolare dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. “Noi – ha detto Paci – non vogliamo di sicuro cancellare i campanili, ma è fondamentale unire le forze e presentare progetti integrati che puntino al rilancio di interi territori. Questo è il punto di partenza, irrinunciabile, ed è l’unica strada per rilanciare tutte le zone dell’Isola”.

Le aree sono identificate per la distanza dai centri di offerta di servizi essenziali. La strategia d’area deve essere approvata da Stato e Regione prima della sottoscrizione dell’Apq. Tre i criteri utilizzati per individuare le aree candidabili: Comune non costiero, ad alto rischio di spopolamento e ricadente in aree periferiche o ultraperiferiche. Sono stati individuati 116 Comuni appartenenti a 21 Unioni di Comuni o Comunità montane in base a criteri di perifericità e malessere demografico, poi selezionate 13 aree comparate rispetto all’indicatore “comuni a rischio scomparsa”. L’Alta Marmilla è stata individuata come prima area prototipo con i suoi 35 km quadrati, 20 piccoli Comuni, di cui ben otto a rischio estinzione entro il 2070. “L’unica risposta allo spopolamento è il lavoro, e per crearlo dobbiamo partire dalle vocazioni del territorio” ribadisce Paci, che annuncia che la Regione chiederà di attivare un tavolo con il Comitato tecnico delle aree interne nazionale per fare in modo che anche la zona del Gennargentu-Mandrolisai possa attivare la sperimentazione.

Sull’agroalimentare l’assessore Falchi sottolinea che i tempi stretti per la chiusura dei progetti “preoccupano, ma sono utili a fare in fretta e bene. Sono convinta che il progetto dell’Alta Marmilla sarà un esempio per le altre zone e servirà anche per individuare eventuali criticità”.

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