Progetto Iscol@: sul piatto 109,5 milioni. Pigliaru: “Obiettivo già raggiunto”

È salito a quota 109,5 milioni il Piano straordinario per l’edilizia scolastica: i 44,7 milioni stanziati nel 2016 si aggiungono ai 51,9 del 2015 e ai 12,9 del 2014.

È salito a 109,5 milioni il Piano straordinario per l’edilizia scolastica: i soldi sono stati spesi (o stanziati) sul biennio 2014-2016 per “messa in sicurezza e manutenzioni, facendoci raggiungere l’obiettivo di legislatura con due anni di anticipo”. Francesco Pigliaru lo dice ad avvio di conferenza stampa, convocata a Villa Devoto “per rendicontare una nostra azione di governo considerata centrale già in campagna elettorale e confermata con questi nuovi numeri”. Presenti anche l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, e gli amministratori di Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Orotelli.

I lavori strutturali sono l’asse II del progetto Iscol@, “l’hardware dell’istruzione che completeremo attraverso la realizzazione di nuovi edifici”, spiega ancora il governatore. Ai 109,5 milioni si arriva coi “44,7 messi a bilancio per il 2016 e che garantiranno la messa in sicurezza di altre 304 scuole per un totale triennale di 848 edifici (73 per cento di quelli esistenti). Corrispondono al 74,5 per cento degli studenti sardi e ciò vale appunto l’obiettivo di legislatura (fissato all’80 per cento). E questo allinea la Sardegna “a un recente studio britannico, secondo il quale la qualità degli edifici incide per il 16 per cento sul rendimento rendimento scolastico”, fa sapere il governatore.

Nel triennio 2014-2016 sale a 1.174 il numero dei cantieri relativi al Piano straordinario, tra lavori già realizzati e nuovi interventi. “Abbiamo calcolato – prosegue Pigliaru – che ciascuna opera ha un valore medio di 93mila euro, mentre complessivamente si arriverà a generare 3mila occupati“. Nel 2015 la spesa è stata di 51,9 milioni, nel 2014 di 12,9.

Il passaggio sull’intervento pubblico in materia di scuola dà a Pigliaru l’occasione per mettere l’accento sull’impostazione keynesiana di questa Giunta regionale: “Vista la crisi economica, abbiamo sempre pensato che la Regione dovesse realizzare le opere necessarie nel più breve tempo possibile. Ci siamo riusciti anche grazie all’unità di missione, una nuova governance che si è rivelata non solo innovativa ma anche efficace. Abbiamo messo in relazione tutti gli assessorati interessati agli interventi organizzando una struttura orizzontale anziché verticale”. L’ha coordinata Alessandra Berry.

La Firino ha sintetizzato il Piano straordinario per l’edilizia come “lo strumento che ha saputo coniugare emergenze e miglioramento dell’offerta. Per questo abbiamo lavorato in stretto contatto coi territori”. Ai Comuni, infatti, è stato lasciato solo l’onere economico della progettazione, ma la Regione ha anticipato le risorse nei casi in cui le casse municipali fossero vuote.

L’assessore alla Pubblica istruzione ha poi ricordato il progetto Tutti Iscol@, “col quale interverremo per contrastare la dispersione scolastica” che nell’Isola raggiunge anche punte del 31 per cento e vale la maglia nera nazionale. “I bandi – chiarisce l’assessore – sono appena partiti: contiamo di poter misurare i primi risultati entro l’anno”. E proprio su questo fronte nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che la Corte dei Conti avesse richiamato la Giunta sull’inefficacia del progetto. La Firino ha detto: “Nella relazione ufficiale il rilievo non compare. Abbiamo comunque comunicato che siamo alla fase iniziale”.

Per i Comune di Sassari, Nuoro, Oristano e Orotelli sono intervenuti i rispettivi sindaci Nicola Sanna, Andrea Soddu, Guido Tendas e Giovannino Marteddu. Per Olbia era presente l’assessore alla Pubblica istruzione, Giovanni Antonio Orunesu. Tutti hanno fatto riferimento “all’importa sinergia che si è sviluppata tra enti locali e Regione”. Pigliaru ha quindi ribadito: “Siamo costruendo una nuova Sardegna fondata sulla cooperazione: il piccolissimo, del resto, è destinato alla sconfitta. Ecco la necessità di fare fronte comune, ben sapendo che ci sono due difficoltà da superare: lo spopolamento delle aree interne e il tasso di natalità drammaticamente basso”.

Al Car.
(@alessacart on Twitter)

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