Primarie, la Procura e Berlusconi fanno slittare le candidature

Centrosinistra avanti adagio verso le primarie per la scelta del candidato governatore, la definizione delle alleanze e la stesura del programma. Diversi gli argomenti trattati oggi durante l’incontro tra Pd, Sel, Idv, Rossomori, Centro Democratico, Verdi, Psi, Pdci, Prc e Upc.

Codice etico. La carta che definisce i criteri da rispettare per la candidatura alle primarie riprende in larga parte il codice etico del Pd. In più, non sono candidabili alle primarie per la presidenza della Regione coloro che appartengono a partiti o a movimenti politici non riconducibili al centrosinistra sardo. Parrebbe un’assoluta ovvietà. In realtà sembrerebbe una postilla ad hoc per limitare il raggio d’azione, ad esempio, di Paolo Maninchedda – già consigliere di maggioranza con Cappellacci fino a pochi mesi fa – e dell’esponente di Progres Michela Murgia, che non ha mai lesinato critiche al centrosinistra.

Candidature/1. Effetto Berlusconi. Slitta il termine per la presentazione delle candidature alle primarie: fissato inizialmente al 31 luglio, per ufficializzare la ‘discesa in campo’ gli aspiranti governatori dovranno attendere fino al 22 agosto. Una decisione legata anche alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi: il 30 luglio la Cassazione dovrà decidere se confermare in via definitiva la sentenza con cui la Corte d’appello di Milano, l’8 maggio scorso, ha condannato il leader del Pdl a 4 anni di reclusione e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici per frode fiscale. Nel caso in cui la condanna dovesse diventare definitiva, è probabile che il governo Letta vada a casa prima del previsto e si andrebbe a elezioni. Molti, a quel punto, potrebbero accantonare l’idea di uno scranno in Regione per puntare su Roma. Insomma, si liberebbero un po’ di posti in lista e, forse, anche nel gruppo dei candidati alle primarie.

Candidature/2. Effetto Procura. A condizionare il percorso di avvicinamento alle elezioni regionali c’è anche l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Marco Cocco sui fondi dei gruppi in consiglio regionale. Rumors insistenti parlano di una valanga di avvisi di garanzia (circa una cinquantina) notificati a consiglieri regionali della scorsa e dell’attuale legislatura. Questo potrebbe obtorto collo causare lo sfoltimento, per così dire, delle liste.

Cappellacci sprint. A complicare ulteriormente le cose potrebbe esserci l’effetto sorpresa: le dimissioni di Ugo Cappellacci entro l’11 ottobre prossimo, ovvero prima dell’entrata in vigore della legge Statutaria. Si andrebbe così alle urne con quattro collegi ma, soprattutto, rimarrebbe il listino e il limite dei 60 consiglieri regionali si potrebbe sfondare per garantire una maggioranza solida.

Prove di dialogo. Prosegue la fase interlocutoria avviata dai partiti di centrosinistra con i movimenti, dall’area sovranista di Paolo Maninchedda e Frantziscu Sedda (Partito dei sardi) a Gavino Sale di IrS. Più incerto il rapporto con Michela Murgia, che il 3 agosto dovrebbe ufficializzare la candidatura alla presidenza in quota Progres e alla guida di un’alleanza ambientalista e sovranista per il rinnovamento della politica.

Totonomi e incognita primarie. Ufficialmente, l’unico candidato alle primarie è Roberto Deriu. Informalmente, i nomi sono tanti ma la lista definitiva sarà legata al modello di primarie da adottare. Se dovesse passare la linea del segretario regionale del Pd Silvio Lai, che ha apertamente chiesto il doppio turno, i nomi potrebbero diventare parecchi, da Francesca Barracciu a Renato Soru, passando per Tore Cherchi, Gianfranco Ganau e Pietro Morittu. Il Pd sfrutterebbe così il primo turno per una conta interna, una pesata delle correnti utile a definire gli accordi in vista del secondo turno. Anche Paolo Maninchedda non esclude una sua candidatura ma è certo che una parte importante della coalizione farà di tutto per impedirglielo (si veda la postilla inserita nel codice etico). Inoltre, si fa anche il nome del giornalista Vito Biolchini. Nell’IdV c’è poi l’outsider Tiziana Mori. Altri, Sel in testa, premono invece per il turno unico. A quel punto, i candidati del Pd diminuirebbero sensibilmente.

Il tavolo del centrosinistra si riunirà nuovamente il 22 luglio.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

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