Il Consiglio regionale potrà assumere i collaboratori dei consiglieri regionali, cosiddetti portaborse, tra gli esterni all’amministrazione regionale. Dopo le inchieste e i processi per i fondi ai gruppi, la possibilità per i consiglieri regionali di scegliere un proprio collaboratore di fiducia esterno era preclusa dalla modifica della norma, intervenuta proprio per evitare le storture accadute in passato e sfociate nello scandalo dei soldi pubblici gestiti direttamente dai partiti. I politici potevano fare la propria scelta solo dentro l’amministrazione regionale, essendo ammessa solo la possibilità di assumere i cosiddetti ‘comandati’. Ora la Prima commissione, Riforme, ha approvato una proposta di legge che di fatto apre le assunzioni anche agli esterni. La firma della proposta è del capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, e l’hanno votata i consiglieri del centrodestra, contrari il centrosinistra e i Cinque stelle.
Secondo quanto prevede la norma, il budget di sessantamila euro (lordi l’anno) che ogni gruppo politico ha a disposizione per ogni consigliere che vuole assumere un collaboratore ora potrà essere utilizzata anche per assumere, per l’intero periodo della legislatura, anche gli esterni all’amministrazione regionale. Tra i paletti inseriti nella norma principalmente il curriculum, che dovrà garantire la comprovata professionalità ed esperienza dell’aspirante collaboratore, anche se si tratta comunque di nomine fiduciarie e politiche. Non solo: tra consiglieri e collaboratori non potranno esserci relazioni di parentela fino al quarto grado e i contratti saranno firmati solo dal Consiglio regionale e quindi i Gruppi non gestiranno quote e soldi. Resta da vedere all’esame dell’Aula cosa accadrà.